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INTERVISTA«Ho sempre amato la vita, anche quando mi vedevo come un gremlins»

23.05.17 - 06:01
Un terribile incidente stradale la ha cambiato la vita. Paola Turci continua ad amarla e ad amarsi. E oggi sta vivendo un periodo felice con “Il secondo cuore”
«Ho sempre amato la vita, anche quando mi vedevo come un gremlins»
Un terribile incidente stradale la ha cambiato la vita. Paola Turci continua ad amarla e ad amarsi. E oggi sta vivendo un periodo felice con “Il secondo cuore”

LUGANO - «Oggi mi sento strutturata, definita, realizzata. Sono a fuoco, e mi permetto di fare quello che voglio. Non ho più paura delle mie debolezze. Mi sono liberata dai capelli davanti agli occhi». Quei capelli che per molti anni le hanno coperto parte del viso, dove cento punti di sutura e 13 operazioni - di cui 12 all’occhio destro - le ricordavano quel terribile incidente stradale del 1993.
A parlare è Paola Turci. Sabato sera era a Lugano, negli studi della RSI per uno showcase su Rete Uno, dove ha presentato il suo ultimo disco “Il secondo cuore”, e dal palco dello Studio 2 ha invitato tutti - col suo canto - a farci belli per noi. Lei ha imparato a farlo e ce lo ha detto durante un’intervista.

Stai vivendo una seconda giovinezza artistica. A Sanremo hai ricevuto giudizi bellissimi. L’album sta avendo un riscontro più che positivo. Ti aspettavi tutto questo entusiasmo?
«Sono andata a Sanremo molto motivata, con una nuova vitalità e con una canzone che è un po’ il mio ritratto. Non mi aspettavo un riscontro così forte. Non me ne sono resa conto nemmeno a Sanremo, perché lì ero molto concentrata e non mi accorgevo di quello che stava accadendo».

Il disco è fortemente autobiografico e arriva dopo un periodo molto travagliato.
«Di più. È un disco felice. Che guarda in faccia me  stessa con felicità e con la consapevolezza di piacermi. È il risultato di un percorso impegnativo e doloroso, che mi ha liberata dalle mie insicurezze e mi ha portata a perdonare i miei errori. Oggi ho smesso di mentire a me stessa e agli altri del mio stato. Un tempo dicevo che ero forte e felice. Ma non ero vero. Oggi invece lo sono davvero».

La vita che ho deciso è il tuo nuovo singolo. La vita l’hai decisa più tu, oppure a volte hanno deciso per te?
«Posso dire che quello che mi sono portata con me è quello che ho deciso. Volevo vivere di musica. Volevo cantare, avere un pubblico. Ho realizzato i miei desideri. Oggi mi piace decidere in compagnia, insieme ad amici e collaboratori, perché oggi so dove voglio andare».

E dove vuoi andare?
«Voglio continuare ad esprimermi con ogni forma d’arte, che sia teatro, musica, letteratura, perfino pittura. Sono attratta dalle forme espressive. Mi sento rinata. Mi sento molto giovane, so di non esserlo anagraficamente, ma psicologicamente e fisicamente lo sono, e sarei capace di ricominciare adesso anche una nuova carriera. Il senso della vita alla fine è scoprire la vita e  se stessi».

Nell'album c'è anche una canzone in romanesco. Una scelta non comune quella di cantare in dialetto
«È la canzone che avrei voluto portare a Sanremo. Ma Carlo Conti non ha voluto, e ha avuto ragione. È stato meglio così. Probabilmente oggi con quella canzone sarei rimasta un’outsider. Cantare in romanesco è sempre stato un mio grande desiderio. La canzone è nata di getto. Mentre scrivevo pensavo alla disperazione di una donna che soffre per il suo uomo e mi sono venute in mente le immagini di donne forti come Chavela Vargas, la cantante di Paloma negra. L’adoro. È struggente, urla, quasi ruggisce, capace a 80 anni di cantare la distruzione di un amore. Mi ha ispirato anche Anna Magnani, donna  forte, coraggiosa, determinata, che però si squaglia di fronte all’amore».

Roma, che rapporto hai con questa città, purtroppo oggi sulle prime pagine dei giornali più per le sue bruttezze che per le bellezze.
Roma è la mia città, la mia casa. La mia famiglia. È tutta la mia vita. Me ne sono andata via spesso, ma sono sempre ritornata. È difficile tagliare per sempre. Oggi più che mai Roma sta attraversando un periodo davvero triste, decadente, desolante. È soltanto bella da guardare. Rimane solo questa.

La scelta di portare a Sanremo una cover come Un’emozione da poco di Anna Oxa ha sorpreso tutti.
«È stata la prima canzone che mi è venuta in mente. Mi piace molto. L’ascoltavo da ragazzina. È il brano che mi ha fatto vedere per la prima volta Sanremo in tv. Anna Oxa è un'interprete di grande valore e sapevo che mi avrebbe divertito molto farla. Io canto per divertirmi, per stare bene. Tutti i miei concerti sono pensati in questo modo. Scelgo le canzoni che possano piacere al pubblico. Per me è importante che loro stiano bene, che si divertano. Perché divertendosi amano me, e a me piace sentirmi amata dal pubblico».

Sai se Anna Oxa ha gradito la tua versione?
«La Oxa ha gradito. Non me lo ha detto personalmente, però ho ricevuto i suoi complimenti perché ritiene che io sia libera».

Sei molto attiva sui social. Ti ci trovi bene?
«Sì, molto. Seguo personalmente Twitter, Facebook e Instagram. Twitto parecchio. Da anni ormai. Con Jovanotti e DJ-Ax twittavamo sui programmi tv e sulle notizie. Oggi sono più assidua su Instagram, perché mi piace molto l’idea di fermare un’immagine, di mandare un saluto a chi mi segue».

In una tua canzone dell’album dici “Ognuno porta dentro ciò che è stato  e non potrà mai esserlo di nuovo”. Tu cosa non sarai più?
«Non vorrei ritornare ad avere quell’inquietudine che avevo prima e che mi ha portato molto insicurezza. Non vorrei ripetere gli errori di prima».

Una tua collega e amica, Loredana Bertè, qui a Lugano ci disse in un'intervista che non aveva ancora fatto pace con la vita. Paola Turci ha fatto pace con la vita, ammesso che sia mai stata in guerra con lei?
(ride) «Non sono mai stata in guerra con la vita. L’ho sempre celebrata. Anche quando nulla mi andava bene, anche quando guardandomi allo specchio mi vedevo un gremlins. Non l’ho mai mollata la vita. Ho sempre pensato che poteva esserci un'occasione buona. La guerra l’ho fatta solo a me stessa su certi aspetti. Oggi sono in armonia. Certo… non mi azzardo a sporgermi da un precipizio, non voglio perdere l’equilibrio, ma sento che posso camminare su un filo sospeso, sento di avere forza, di stare bene. Sono molto contenta di come è la mia vita in questo momento, non mi manca nulla diciamo…o forse sì…ma no,  neanche quello».

Qual è stato il tuo primo pensiero quando hai varcato il confine e sei arrivata a Lugano?
«Un paesaggio stupendo, un lago bellissimo. In macchina dicevo che bello sarebbe se potessi avere qui una casa..un fidanzato. Chissà…»

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