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Brunori Sas: «È incredibile la forza che ancora ha una canzone»

LUGANOBrunori Sas: «È incredibile la forza che ancora ha una canzone»

27.04.17 - 06:01
Il cantautore cosentino era ieri in Ticino per presentare il suo "A casa tutto bene": «Sanremo?», scherza, «Solo se posso presentare, cantare e dirigere l'orchestra, sennò niente»
FB/BS
Brunori Sas: «È incredibile la forza che ancora ha una canzone»
Il cantautore cosentino era ieri in Ticino per presentare il suo "A casa tutto bene": «Sanremo?», scherza, «Solo se posso presentare, cantare e dirigere l'orchestra, sennò niente»

LUGANO - Torna con piacere in Ticino, è una conoscenza di lungo corso, il cantautore cosentino Brunori Sas, per l'occasione ospite della Rsi di Besso dove ieri sera ha suonato in showcase.

Classe 1977, giovane, giovanissimo per il genere che fa e che gli calza ma che non lo condiziona: «Non mi sento affatto un vate, semmai un water», scherza. Il suo ultimo disco “A casa tutto bene” è uscito il 20 gennaio scorso è arrivato al terzo posto della classifica degli album più venduti in Italia, mica male per una produzione indipendente.

Al di là dei testi, ficcanti, provocatori e volentieri scherzosi, a spiccare sono i suoni... 

L'idea era quella di farlo suonare il meno italiano possibile, ed è stato possibile grazie ai miei musicisti. Siamo riusciti a creare questa tavolozza di colori musicali del quale siamo molto fieri. L'ispirazione viene dai cantautori americani di oggi.

Come nascono le tue canzoni?

Ho imparato col tempo che non arrivano a comando. Spesso appaiono spontaneamente, da lontano, magari riguardano cose su cui sto rimuginando da un pezzo. Capita soprattutto mentre sto suonando la chitarra o il piano. In genere sono cose di cui non sono completamente conscio, è una parte di me con la quale sono in contatto solo parziale.

Pensi che al giorno d'oggi la gente abbia ancora bisogno delle canzoni?

Sì, senz'altro. Penso che - come molte altre cose - abbiano perso la sacralità che avevano. Non si possono più imporre dall'alto, la figura dell'artista non esiste più. Eppure la gente ne ha ancora bisogno, me ne accorgo quando suono e  guardo in faccia il pubblico. È incredibile la forza che ancora ha la canzone». 

Pensi mai a Sanremo, ci vorresti andare?

Come no! Voglio condurlo, cantare e dirigere l'orchestra tutti allo stesso tempo, altrimenti non se ne fa niente (ride).

Non sei un volto nuovo a Lugano, anzi, com'è per te tornare in Svizzera?  

È sempre un gran piacere, mi ricordo una delle mie prime date, era al Living Room. Dopo anni noto però con piacere che anche la precisione svizzera comincia a vacillare... fra ritardi e problemi grandi e piccoli, era ora (ride). 

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