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STATI UNITIFesta in casa "Trono di Spade" agli Emmy arriva IL premio

19.09.16 - 11:00
Cerimonia brillante ma un filo sottotono quella degli "Oscar della tv" Usa, anche quest'anno per Netflix solo briciole
Festa in casa "Trono di Spade" agli Emmy arriva IL premio
Cerimonia brillante ma un filo sottotono quella degli "Oscar della tv" Usa, anche quest'anno per Netflix solo briciole

LOS ANGELES - Le nomination erano più di una decina ma gli "ori" sono stati "solo" tre, eppure tanta tanta gioia in casa "Game of thrones" ieri sera agli Emmy Awards. Il motivo? Fra i riconoscimenti c'era il più ambito in assoluto: "Miglior serie drammatica", difficilissimo da agguantare. E assieme a quello la serie "diversamente fantasy" si è portata a casa anche i premi della regia e della scrittura. Insomma, un bottino degno di un re (sic), che fa de "Il trono di spade" la serie più premiata di sempre con 38 statuette.

Resta praticamente a secco Netflix che si accontenta di un paio di briciole, ma continua a fallire dove da sempre tenta di fare il botto. Prodotti (e co-prodotti) drammatici di qualità come "House of Cards", "Better call Saul", "Bloodline" e il bellissimo "Fargo" portano a casa giusto un premiuccio.

Male anche le azzeccate serie comiche "Unbreakable Kimmy Schmidt" e "Masters of None" che vengono spazzate via dall'inossidabile corazzata satirica di "Veep" che anche l'anno scorso aveva fatto man bassa. Smacco totale a Aziz Ansari di "Masters of None" che si è visto soffiare il premio come miglior attore da Jeffrey Tambor per "Transparent" (della concorrentissima Amazon). Per la sua apprezzata serie il comico di origini indiane ha dovuto accontentarsi del premio per la scrittura.

Ottima serata, invece, per la miniserie "The People v O.J. Simpson: American Crime Story" che si è portato a casa di tutto (nel cast c'era pure un ispirato John Travolta) e che dimostra come i legal-drama-verità siano un filone fortunato e ancora tutto da sfruttare. 

Sempre per quanto riguarda le "cose da ridere", degne di nota i premi tutti al femminile per Saturday Night Live: dall'imitatrice di Hillary per eccellenza Kate McKinnon («Non me l'aspettavo, sto piangendo per davvero») e al super-duo della commedia composto da Amy Poehler e Tina Fey.

Dal red carpet, invece, nulla di esagerato da segnalare (anche se Kirsten Dunst e Sophie Turner scintillavano) a parte il fatto che, per una volta, Emily Ratajkowski era vestita. Non ci credete? Date un'occhiata alla gallery qui sopra.

E secondo voi? Quali sono state le "perle" di questa annata televisiva?

 

 

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