L'esordio dei Pink Floyd è un capolavoro del genio psichedelico di Syd Barrett
LONDRA - Il 1967 è stato un anno di grande musica. Due dischi, però, spiccano particolarmente per l'influenza enorme che hanno avuto sulla musica successiva: "The Velvet Underground & Nico" e "The Piper at the Gates of Dawn".
Il primo album vendette pochissimo all'epoca ma oggi è considerato fondamentale, mentre "Piper", di cui ieri è ricorso il 50esimo anniversario dalla pubblicazione, è stato rivoluzionario fin da subito. Un'apoteosi psichedelica firmata Syd Barrett, che guidava i giovani Pink Floyd e che ha spianato la strada a svariati generi. La critica fu positiva fin da subito, e negli anni divenne addirittura osannante. Non a caso oggi è considerato uno dei migliori album psichedelici di sempre, e l'espressione più limpida del genio di Barrett.