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CANTONENon sarà un'avventura, ma Innocenti Evasioni

08.11.16 - 06:00
In attesa di vederlo esibirsi al Palacongressi il 26 novembre, abbiamo incontrato Leandro, colui alla guida del progetto fiorentino Innocenti Evasioni, uno straordinario tributo a Battisti
Non sarà un'avventura, ma Innocenti Evasioni
In attesa di vederlo esibirsi al Palacongressi il 26 novembre, abbiamo incontrato Leandro, colui alla guida del progetto fiorentino Innocenti Evasioni, uno straordinario tributo a Battisti

LUGANO - Quel giorno, il 26 novembre (compra i biglietti), Leandro Ghetti (voce, chitarra, pianoforte, Hammond) e i suoi compagni di viaggio (Niccolò Chimenti: chitarra, tastiere; Luca Silvestri: basso; Eugenio Nardelli: batteria) ci (ri)porteranno in un universo infinito di suoni, di pensieri e di parole...

Leandro, quando e con quale brano hai scoperto Battisti?

«Avrò avuto otto anni… Mio padre mi fece ascoltare - in vinile - “Acqua azzurra, acqua chiara”. Fu la prima canzone di Battisti che mi entrò in testa...».

La tua somiglianza con Lucio è impressionante... Che mi dici al riguardo?

«È sicuramente un elemento importante, soprattutto nel momento in cui cominci a mettere in piedi un tributo a un grande artista. Non è indispensabile, ma dà quel tocco in più, che riesce ad amplificare l'emozione dello spettatore, perché, alla fine, il concerto non è fatto solo di musica ma anche di immagini».

Raccontami la nascita del progetto...

«L’idea risale al 2004: ero nell'auto di mio padre con la mia ragazza e, per caso, trovai una musicassetta di Battisti, una raccolta di brani conosciutissimi aggregati ad altri un po’ “di nicchia”. In quel momento mi venne l'idea: perché non provare a fare un tributo? Ne parlai a Niccolò (il chitarrista, ndr) con cui già suonavo in un altro gruppo. L'idea gli piacque e cercammo altri due musicisti...».

Cosa vuoi anticipare a coloro che assisteranno allo spettacolo?

«Lo spettacolo si focalizzerà sul periodo Mogol-Battisti, con brani, quindi, venuti alla luce tra la metà degli anni Sessanta e il 1980. Oltre a riproporre le canzoni, racconteremo anche qualche aneddoto, qualche curiosità, sulla vita dei due artisti e, nel contempo, spiegheremo, nei limiti del possibile, anche qualche testo».

Come sarà impostato lo show?

«Alterneremo grandi successi come “Mi ritorni in mente”, “Un'avventura”, “Fiori rosa fiori di pesco” ad altre canzoni meno inflazionate come “Respirando”, “Il nostro caro angelo”, “Insieme a te sto bene”, fino ad arrivare al Battisti autore. Lavoriamo molto anche sulle dinamiche: ci saranno momenti più rock e altri più intimisti».

Hai parlato di aneddoti: vuoi anticiparne almeno uno?

«A me piace molto quello che raccontiamo prima di “Innocenti evasioni”: il protagonista sta aspettando l'amante, quindi prepara la tavola, mette lo champagne nel ghiacco, accende il fuoco nel camino, quando qualcuno suona alla porta... Ma non è l'amante, è la sua ragazza! Da lì, di conseguenza, si crea una situazione molto divertente, in cui il protagonista si arrampica sugli specchi per cercare di risolvere l'imbarazzante situazione...». 

Qual è il tuo “rapporto” con gli album di Battisti pubblicati dopo la fine del sodalizio con Mogol?

«Gli ultimi dischi di Battisti, i cosiddetti “Bianchi”, sono stati concepiti in maniera opposta ai canoni di composizione del pop. Generalmente, viene prima scritta la musica e poi il testo, che deve adattarsi metricamente alla melodia. Con Panella è accaduto volutamente il contrario. Non solo, testo e musica sono ostici, di non facile comprensione. Personalmente, preferisco il prima periodo, però credo che nei “Bianchi” Battisti abbia cercato di scrivere canzoni “non ricantabili”. Ci sono comunque alcuni brani che mi piacciono molto, ad esempio “Don Giovanni” e “Le cose che pensano”».

Quali gli altri tuoi ascolti?

«Ho ascoltato e ascolto sempre di tutto: da ragazzino ascoltavo metal e grunge, ma contemporaneamente studiavo musica classica col pianoforte... Non mi pongo limiti: pop, rock, funky, musica italiana… Dipende anche dallo stato d'animo...».

Qual è l’ultimo disco che hai comprato?

«Ti sembrerà strano… Ma è la raccolta “Le avventure di Lucio Battisti  e Mogol” (Bmg/Numero Uno, 2004) per farla ascoltare alle mie bimbe!».

Ultima domanda, difficilissima: vuoi stilare la tua personalissima Top Five dei brani di Battisti?

«Troppo difficile...Ti faccio quella delle canzoni “meno inflazionate”: 1. “Le tre verità”, 2. “Confusione”, 3. “Vento nel vento”, 4. “Gente per bene, gente per male”, 5. “Insieme a te sto bene”».

Prevendita: biglietteria.ch

 

 

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