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"Il Ticino mi manca, ma sono in guerra e non posso mollare ora"

SIRIA / LOCARNO"Il Ticino mi manca, ma sono in guerra e non posso mollare ora"

02.09.14 - 06:38
Il 31enne di Locarno partito per combattere in Siria è in prima linea, e ha fatto "carriera"
Foto d'archivio (Keystone)
"Il Ticino mi manca, ma sono in guerra e non posso mollare ora"
Il 31enne di Locarno partito per combattere in Siria è in prima linea, e ha fatto "carriera"

LOCARNO - RUBIYAH. È vivo, Johan Cosar, e questa è già una notizia. «Mi trovo nel deserto, combatto contro gli jihadisti: ogni notte è un inferno, qui... com'è il tempo in Ticino?». Il 31enne di Locarno, ex-sergente dell’esercito confederato, risponde al telefono da Al-Ya’rubiyah, al confine tra Siria e Iraq, dove si è recato dal Ticino «per difendere la terra dei miei avi dagli estremisti islamici». Il Ticino «mi manca, mi piacerebbe tornarci per Natale, ma sono bloccato qui e devo andare avanti fino alla fine» racconta. Da un anno circa non avevamo sue notizie. Cosa ci siamo persi? 

A capo della milizia «Sono in prima linea nello scontro con gli jihadisti dell’Isis, abbiamo riconquistato la città di Rubiyah, l’unica, sul confine iracheno, che non  sia in mano ai terroristi attualmente» spiega il 31enne, che nel frattempo  avrebbe raggiunto «una posizione di responsabilità» all’interno della milizia cristiana in Siria, di cui ha «contribuito alla formazione, come reclutatore e istruttore». Dirige un gruppo di combattenti, Johan: «Alcuni li ho persi, amici e compagni, uccisi dagli islamisti». E lui, ha ucciso? Ci pensa un po' su, Johan, poi risponde: «Non ho ucciso, ma mi difendo». 

 

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