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Vai a fare shopping, e incontri i reali William e Kate

CORRISPONDENZE ESTEROVai a fare shopping, e incontri i reali William e Kate

17.04.14 - 12:12
Foto Tamara Winkler
Vai a fare shopping, e incontri i reali William e Kate

WELLINGTON - È sabato mattina, fuori piove quel tanto che basta per scoraggiare qualsiasi attività all'aperto, ma comunque non abbastanza per giustificare l'uso dell'ombrello, un oggetto che peraltro da quando mi trovo a Wellington e dopo averne resi inutilizzabili un paio a causa del vento, ho smesso di usare. 

È un sabato mattina da sfruttare per fare compere e per provare ad andare al mercato, tempo permettendo. Ora, prima di spiegare il perché di questa vacua introduzione, mi occorre aprire un'altra, breve, parentesi. Ai primi posti della lista delle cose che mi piacciono della Nuova Zelanda c'è la semplicità delle persone, il loro essere umili e, come dicono qui, "down to Earth", terra a terra, per usare un'espressione colloquiale. 

Camminando per le strade della capitale è possibile vedere gente che si aggira a piedi nudi (anche quando il tempo non giustifica la scelta), altri che vanno a lavorare a corsa con il sacco da montagna in spalla, samoani con la gonna della festa e giovani neopunk con i capelli rosa o la cresta variopinta. Ciò che apprezzo è che la gente non ti giudica affatto per quello che indossi. La moda qui sembra non essere arrivata o sembra essere arrivata con qualche decennio di ritardo.
È in un sabato mattina così, in mezzo a gente comune che approfitta del giorno festivo per gli acquisti di routine che, proprio nei parcheggi di un centro commerciale di periferia adiacente all'aeroporto, può capitarti di incontrare la carovana reale. I super mediatici William e Kate con il baby aspirante re George che fanno ciao dal finestrino agli increduli sudditi d'oltreoceano prima di imbarcarsi sull'aereo privato che li porterà a Hamilton, prossima tappa del tour neozelandese e primo lungo viaggio della real famiglia. 

Un evento bizzarro e significativo che mi permette di spiegare un po' questo paese lontano da tutto, ma in cui è facile sentirsi a casa. In cui le formalità non sono così prioritarie ed è possibile mangiare una fetta di pizza al trancio in un bugigattolo, seduti di fianco a un ambasciatore o incontrare Sir Peter Jackson, regista da Oscar, in un cinema di quartiere, spettinato al limite del riconoscibile e con una tuta da jogging (fatti realmente accaduti). Il posto giusto per chi, pur non disdegnando la forma, sa che ciò che conta, alla fine, è la sostanza.

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