Cerca e trova immobili

CONFINE / BLENIOE' "l'uomo con le ali" l'alpinista morto sull'Adula

22.08.15 - 18:55
Oliviero Bellinzani, che dal 1977 scalava le montagne senza una gamba, è deceduto ieri a causa di una caduta poco sotto la cima del Grauhorn, nel massiccio dell'Adula
E' "l'uomo con le ali" l'alpinista morto sull'Adula
Oliviero Bellinzani, che dal 1977 scalava le montagne senza una gamba, è deceduto ieri a causa di una caduta poco sotto la cima del Grauhorn, nel massiccio dell'Adula

VARESE - È Oliviero Bellinzani, conosciuto anche con il soprannome "l'uomo con le ali" perché dal 1977 scalava le montagne senza una gamba, l'alpinista italiano morto ieri a causa di una caduta poco sotto la cima del Grauhorn, nel massiccio dell'Adula, al confine tra Ticino e Grigioni.

Lo conferma il Club alpino italiano di Luino, dove Bellinzani viveva, aggiungendo che l'alpinista è stato travolto da una frana e trascinato a valle per circa 300 metri. Illeso il suo compagno di scalata.

Molto conosciuto nell'ambiente dell'arrampicata e dell'avventura, soprattutto per i suoi video pubblicati su Youtube, Bellinzani aveva 59 anni. Negli anni ha scalato oltre mille cime. Una passione cominciata dopo un terribile incidente stradale nel 1977 quando, poco più che ventenne, gli venne amputata una gamba.

L'annuncio della morte di Bellinzani è stato dato sul suo profilo Fb anche dalla figlia Xania. "Oliviero, mio padre, ieri ci ha lasciati. Il vento lo ha preso con sé - ha scritto -. Il dolore è immenso come il vuoto che lascia alla sua famiglia e a tutta la comunità montanara. Ci rimangono i suoi sogni e tutta la forza di volontà che solo lui sapeva trasmettere a tutti noi".

Già centinaia i messaggi di cordoglio per l'alpinista diventato un punto di riferimento anche per tanti disabili. Come ricorda il Cai di Luino, Bellizani 'ha raggiunto traguardi alpinistici di difficile realizzazione anche per alpinisti con entrambe le gambe, come il Grand Capucin per la Via degli Svizzeri, il Dente del Gigante, il Cervino sia per la Cresta del Leone e che dalla Cresta Hornli, il Monte Bianco in solitaria, il Pizzo Badile per lo spigolo nord, la Punta Dufour nel Monte Rosa, la Piccolissima nelle Tre Cime di Lavaredo per la Via Cassin, solo per citarne alcune'.

"Trovo che in molti amputati ci sia troppa autocommiserazione e incapacità di soffrire come se la sofferenza facesse paura - aveva scritto Oliviero in uno dei suoi siti -. Ho capito che il limite in realtà spesso non c'è, ma è solo nella testa. Voglio che la gente sappia che per fare certe cose non è necessario essere 'integri'".

ats ansa

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE