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L'OSPITE“Wieser? Come un bambino con un fucile carico. Meritava sei mesi di squalifica”

26.11.14 - 08:38
Arno Rossini ha criticato l’intervento del centrocampista dell’Aarau su Yapi Yapo e la Commissione disciplinare: “Punizione lieve, è stato dato un messaggio sbagliato”
“Wieser? Come un bambino con un fucile carico. Meritava sei mesi di squalifica”
Arno Rossini ha criticato l’intervento del centrocampista dell’Aarau su Yapi Yapo e la Commissione disciplinare: “Punizione lieve, è stato dato un messaggio sbagliato”
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AARAU - La carriera di Gilles Yapi Yapo si è probabilmente chiusa in un pomeriggio di novembre, durante Aarau-Zurigo, a causa di un intervento killer di Sandro Wieser. Il centrocampista ivoriano ha lasciato il campo in barella e con il ginocchio a pezzi. Il dirimpettaio ha invece rimediato un rosso sacrosanto. Ma presto potrà tornare a giocare

 

La Commissione disciplinare della SFL ha infatti punito il 21enne con “appena” sei giornate di squalifica. “Come considero la sanzione? Né troppo lunga né troppo corta”, ha ammesso proprio Wieser il quale - al di là di quel che ha detto la giustizia sportiva - è conscio di averla scampata bella.

“Della questione non mi è piaciuto nulla - è intervenuto Arno Rossini - né il fallo, violento, cattivo, censurabile, né il comportamento della Lega”.

Andiamo con ordine, parliamo dello scontro: non potrebbe essere stato fortuito?
“Non direi proprio. L’ho visto più volte, a velocità normale e in replay. Wieser non guarda proprio la palla, va diretto sulla gamba dell’avversario”.

Nel velocissimo calcio di oggi…
“No, non scherziamo. Chi gioca lo sa, chi scende in campo ha la “sensibilità” per capire quando affondare i colpi e quando rallentare. Se non puoi prendere la palla non “entri” in quella maniera. Il centrocampista dell’Aarau ha mostrato aggressività e cattiveria. Si è comportato come un bambino alle prese con un fucile carico. Ha sparato senza guardare dove andava a finire il colpo. E così ha messo a repentaglio carriera, futuro e solidità famigliare di Yapi Yapo”.

E per quanto riguarda la SFL?
“Hanno sbagliato ancor più di Wieser. La Commissione disciplinare non ha infatti - almeno a parer mio - valutato in modo corretto la situazione. Una squalifica di sei giornate è nulla per quanto successo”.

Che pena avrebbe dovuto rimediare il 21enne?
“Non so - ha aggiunto Arno - ma lo stop sarebbe dovuto essere lungo. Almeno sei mesi. A Berna non hanno invece valutato bene il caso. Si sono attenuti alle “tabelle” e hanno scelto per una squalifica normale. E così hanno dato un pessimo segnale”.

In che senso?
“Pensate ai nostri giovani, cosa avranno imparato da quanto accaduto? Il messaggio che è passato è stato: “fate pure interventi duri e cattivi, tanto la punizione non sarà mai severissima”".  

In tutto ciò le società come si sono mosse?
“Lo Zurigo - come Yapi Yapo - avrebbe potuto adire per vie legali ma penso si accontenterà di quel che ha deciso la giustizia sportiva. Sarebbe grave e sbagliato il contrario. L’Aarau invece mi ha sorpreso. Come club, responsabile anche per quel che fanno i tesserati, mi aspettavo prendesse le distanze o prendesse posizione. Invece su Wieser, sul fallo, su tutto insomma… non ha detto proprio nulla”.

 

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