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REGNO UNITOAcustici, ammalianti, Placebo

01.12.15 - 06:00
Stefan Olsdal parla della rielaborazione delle diciassette composizioni raccolte all’interno dell’“Mtv Unplugged”
Acustici, ammalianti, Placebo
Stefan Olsdal parla della rielaborazione delle diciassette composizioni raccolte all’interno dell’“Mtv Unplugged”

LONDRA - Stefan Olsdal (basso) narra la rielaborazione delle diciassette composizioni raccolte in “Placebo Mtv Unplugged” (Universal Music, 27 novembre 2015).

Distorti, aggressivi. No, non questa volta. Brian Molko (voce, chitarra) modula androgini vibrati vocali in un limbo privo della componente elettrica, artificiale, generalmente alla base di qualsiasi prototipo sonoro messo a punto dal combo. Una metamorfosi, una rielaborazione, altera, deforma, l’originale, snaturandone l’essenza e alimentando preconcetti nella critica, nel pubblico, più “purista”. Preconcetti che però implodono, che si frantumano, in pochi istanti. Al primo ascolto. Al primo ascolto di un progetto presumibilmente irripetibile, registrato negli studi londinesi di Mtv lo scorso 19 agosto. «Prima dello show eravamo piuttosto tesi... – mi spiega Olsdal – Disintegrare le mura di decibel è come disintegrare uno schermo di protezione, sei completamente esposto, nudo…».

Stefan, raccontami il processo di rielaborazione dei brani…

Avevamo già lavorato in acustico all’inizio del nuovo Millennio, in particolare sulle canzoni del primo disco, “Placebo” (Hut/Elevator Music, 17 giugno 1996). Ma in un contesto più piccolo, più intimo. La proposta di Mtv, arrivata nell’autunno 2014, ci ha spinto a focalizzarci sul progetto in modo diverso, riprendendo e riarrangiando – talvolta con l’apporto di una sezione d’archi – anche brani che raramente, se non affatto, sono confluiti all’interno delle nostre setlist.

Quali le maggiori difficoltà?

Inizialmente avevamo pensato di rielaborare alcune canzoni che poi, alla fine, si sono rivelate del tutto inadatte alla versione acustica. Ma è accaduto anche il contrario, con “The Bitter End”, ad esempio…

Visto il contesto, tra le altre, immaginavo di ascoltare “Hang On To Your IQ”…

La setlist ha preso forma sulla base di una sorta di “eliminazione graduale dei brani”. Un processo, questo, che spesso è stato effettuato a malincuore, come in questo caso… 

All’inizio del 2015, dopo otto anni, Steve Forrest (batteria) ha lasciato i Placebo. Cosa è accaduto?

Ha scelto di focalizzarsi sui Planes...

E ora la line-up, per la prima volta, conta soltanto te e Brian…

Sì, è così… Vedremo, comunque, come andrà con Matt (Lunn, ndr), che per ora sostituisce Steve in dimensione live…

Come è cambiata la scena indipendente britannica rispetto alla metà degli anni Novanta?

Oggi le etichette non vogliono più assumersi rischi, ma lo spirito dei giovani gruppi sembra identico… Ieri ho visto due ragazzi esibirsi davanti ai passanti a Oxford Street, e per qualche istante, devo dire, ho avuto l’impressione di rivedere me e Brian vent’anni fa, all’inizio di tutto quanto…

Info: placeboworld.co.uk

 

VINCI IL CD

I primi cinque lettori di 20 minuti che prenderanno contatto con marketing@tio.ch si aggiudicheranno una copia dell’album.

 

TRACKLIST (CD, 2LP, DVD, BLU-RAY)

1. Jackie

2. For What It's Worth

3. 36 Degrees

4. Because I Want You

5. Every You Every Me (Ft. Broken Twin)

6. Song To Say Goodbye

7. Meds

8. Protect Me From What I Want (Ft. Joan As Police Woman)

9. Loud Like Love

10. Too Many Friends

11. Post Blue

12. Slave To The Wage

13. Without You I'm Nothing

14. Hold On To Me

15. Bosco

16. Where Is My Mind?

17. The Bitter End

 

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