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MASSAGNO"Terra di Transito", prima visione in Svizzera

19.03.15 - 10:47
Al cinema Lux, prende il via il tour "Stop ai rinvii verso l’Italia!"
"Terra di Transito", prima visione in Svizzera
Al cinema Lux, prende il via il tour "Stop ai rinvii verso l’Italia!"

MASSAGNO - Inizia il 24 marzo nel cinema Lux di Massagno il tour d’informazione nel quadro della campagna «stop ai rinvii verso l’Italia!» organizzato da Solidarité sans frontières in collaborazione con Welcome to Europe che poi proseguirà in cinque ulteriori città Svizzere. La serata d’informazione comincierà con la proiezione del documentario « Terra di Transito » del regista italiano Paolo Martino. Il documentario ricostruisce la storia di Rahell, un profugo iraco-siriano che non può trasferirsi in Isvezia per raggiungere la sua famiglia perché ha dovuto lasciare le sue impronte digitali in Italia. La proiezione sarà seguita da un dibattito in presenza di Paolo Martino, di Rahell Ali cosicché attivisti/e italiani/e e ticinesi.

«Dopo il 27 gennaio passato più di 2'000 persone hanno firmato già la nostra petizione contro i rinvii di richiedenti l’asilo verso l’Italia », dichiara Amanda Ioset, segretaria politica di SOSF. Al momento, differenti gruppi locali stanno organizzandosi contro l’Accordo di Dublino, come il collettivo R a Losanna o il gruppo di solidarietà ai/alle sinistrati/e dell’incendio nel centro d’accoglienza Tattes a Ginevra. « Col nostro tour vogliamo rinforzare queste lotte », aggiunge Salvatore Pittà, coordinatore di Welcome to Europe in Isvizzera, una rete internazionale specializzata sui problemi legati al sistema di Dublino.

Le due organizzazioni hanno coscientemente messo in primo piano l’esempio dell’Italia, paese di destinazione della maggiorità delle persone rinviate dalla Svizzera nel quadro della procedura di Dublino. La Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) dichiarò il 4 novembre 2014 che « l’ipotesi che un numero significativo di richiedenti l’asilo rinviati verso questo paese sia priva di sistemazione o in strutture strapiene, in condizioni insalubri ed un’ambiente di violenza non é infondata ». Dopo ciò le autorità svizzere non possono più pretendere di ignorare la situazione catastrofica per i/le migranti in Italia.

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