Cerca e trova immobili

LOCARNOIl Ticino di cent'anni fa raccontato con un fiore

08.04.14 - 07:00
All'anteprima primaverile del festival di Locarno l'opera prima di Laura Kaehr, ballerina e regista ticinese che porta sugli schermi un'opera lirica scritta dal bisnonno, giardiniere al Monte Verità.
None
Il Ticino di cent'anni fa raccontato con un fiore
All'anteprima primaverile del festival di Locarno l'opera prima di Laura Kaehr, ballerina e regista ticinese che porta sugli schermi un'opera lirica scritta dal bisnonno, giardiniere al Monte Verità.

LOCARNO - Laura Kaehr ha una carriera lunga e composita: ballerina, attrice, regista, dal 1992 divisa fra Zurigo, Cannes, Parigi e San Francisco. Eppure si emoziona ancora, all’idea di comparire in pubblico, stavolta per la presentazione del suo cortometraggio. Sarà perché “1927” è la prima esperienza per il cinema: finora aveva curato solo regie di spettacoli teatrali. Poi il ritrovamento del manoscritto del bisnonno Friedrick Kähr, giardiniere al Monte Verità: un’opera lirica rimasta in soffitta fino al 2010, diventata una docu-fiction che sarà proiettata lunedì alle 17.30 al teatro Kursaal di Locarno. «Della sua esistenza ero già venuta a conoscenza nel 2000, in occasione del centenario della fondazione Monte Verità: ma a vent’anni non si ha voglia di parlare della propria famiglia», dice Laura, nata a Minusio nel 1978.

Ora invece, pur di farlo, sei passata dalla danza al cinema: che cosa ti ha spinto?
"È successo intorno al 2007. Avevo fatto molto, ma sentivo che mi mancava qualcosa. Così ho deciso: “Ok, torniamo a scuola”. Sono sempre stata curiosa di imparare".

Perché parlare ora di una storia nata quasi cent’anni fa?
"L’idea che siano passati quasi cent’anni è intrigante. Mentre mettevo ordine nella soffitta della casa di mia nonna, ho trovato molti documenti storici sul patto della pace di Locarno. Grazie alla colonia di artisti del Monte Verità, dove andava a curare i fiori in groppa al suo asinello, il mio bisnonno non si accontentò di fare solo politica e nel 1927 scrisse “Friedens Oper”: un’opera in quattro atti dedicata all’integrazione e la tolleranza, che non fu mai messa in scena. Il suo messaggio è ancora attuale, purtroppo. Ecco, a volte ti capitano per le mani delle storie, o degli articoli, un libro, e senti come una vocazione. Ho anche pensato: “Male che vada, la pubblico su internet”: perché per realizzarlo ho dovuto imparare tutto, fare la scuola di regista".

Invece lunedì sarai a “L'immagine e la parola”, evento primaverile del Festival del film Locarno.
"Che emozione. Porterò sul palco tutte le mie ballerine di Zurigo".

Cosa vedremo nel cortometraggio?
"Vedremo la storia di un personaggio malvagio che vuole uccidere tutti i fiori stranieri. E vedremo il lavoro di ricerca che ho svolto. C’è l’opera, la danza, l’aspetto documentaristico, gli archivi. “1927” segue sia il processo di ricerca, sia le prove, infine la messa in scena, con un cantante dell’Opera di Zurigo".

Il tutto in 24 minuti appena?
"La prossima volta farò qualcosa di più lungo".

È già in cantiere?
"Sto lavorando a un film che ha a che vedere con le canzoni popolari del Canton Ticino. Poi sto scrivendo il mio prossimo pezzo di teatro. In questo momento inoltre ho una mini serie web su youtube dove mostro il processo di ricerca che mi ha condotto a “1927”".

Perché hai deciso di cambiare il titolo?
"Perché la mia è un’interpretazione. Mi interessa la trasformazione del materiale, rielaborarlo con lo sguardo di oggi".

Come l’hai realizzato?
"Ho voluto assolutamente andare sul monte Ghiridone, anche se i miei poverissimi assistenti e collaboratori continuavano a pregarmi di andare piuttosto a Cardada. È girato in Ticino: in cima al monte Ghiridone con il cantante dell’opera, alle Isole di Brissago, negli archivi di Stato e in quelli della Rsi".  

D’ora in poi come vuoi essere chiamata: ballerina o regista?
"Oggigiorno queste definizioni per fortuna non esistono più. Sono abbastanza versatile, posso passare dalla regia alla coreografia alla danza alla recitazione, lavorare con altre persone o a progetti miei… bellissimo".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE