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INTERVISTALeo Leoni ci racconta "Firebirth", la genesi della rinascita

12.06.12 - 08:50
Nel nuovo disco anche un brano d'accusa contro i giornalisti
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Leo Leoni ci racconta "Firebirth", la genesi della rinascita
Nel nuovo disco anche un brano d'accusa contro i giornalisti

LUGANO -  Il primo giugno i Gotthard hanno dato alle stampe il primo disco con Nic Maeder. Leo Leoni ne racconta il concepimento…
A quasi due anni dalla morte di Steve Lee, la band è tornata con tredici tracce nuove di zecca (quindici se contiamo i due bonus), in cui le chitarre di Leoni e di Freddy Scherer scorrono tuttora ben oleate su una base ritmica prorompente messa a punto da Hena Habegger (batteria) e da Marc Lynn (basso). Come ai vecchi tempi, viene da dire. Certo, anche perché Nic Maeder, il nuovo vocalist, tra ballad acustiche e sanguigno hard rock, è riuscito a raccogliere, e a farsi carico, di un’eredità colossale.

"Durante le differenti fasi delle audizioni, Nic si è rivelato immediatamente il candidato ideale", ci spiega Leo Leoni. "E non soltanto per il suo stile interpretativo, ma anche per la sua notevole abilità in sede di composizione".

Leo, suppongo, quindi, che la struttura di qualche canzone sia nata già in quell’ambito…"
"Sì, certo. Ci serviva un vocalist che come Steve fosse in grado di dedicarsi anche al concepimento dei brani. “Remember It’s Me”, “Starlight”, “I Can” e “Where Are You” sono nate proprio in quei primissimi istanti".

L’ultimo titolo che hai citato, però, porta soltanto la tua firma. Ed è la canzone che hai dedicato personalmente a Steve…
"Durante i provini Nic è stato in grado di tradurre le mie emozioni, di fornire la migliore interpretazione a quei versi che avevo scritto non molto tempo dopo quel giorno maledetto"

Raccontami degli altri testi
"Uno, ad esempio, è dedicato a voi giornalisti, che spesso date un altro senso alle nostre parole… Si tratta di “The Story’s Over”, l’ottava canzone".

Anche i Guns N’Roses avevano attaccato la stampa con “Get In The Ring”, ma Axl Rose nei versi citava nomi e cognomi… Tu a chi ti riferisci in particolare?
"Preferirei non sbilanciarmi, anche perché ho già avuto modo di chiarire qualsiasi equivoco con i diretti interessati".

Dal punto di vista delle sonorità, “Firebirth” è una sorta di ritorno alle origini
"Siamo andati a recuperare ciò che da sempre è dentro di noi... Il rock’n’roll".

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