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IL TICINO AI GIOVANI / 1"Ci sono ancora i giovani in Ticino?"

03.11.11 - 11:58
Zeno Gabaglio riflette su società, gioventù e prospettive. Tra opportunità da cogliere e sfide per il futuro
Foto Ticinonline Fabio Caironi
"Ci sono ancora i giovani in Ticino?"
Zeno Gabaglio riflette su società, gioventù e prospettive. Tra opportunità da cogliere e sfide per il futuro

CAMPORA – Con questa intervista a Zeno Gabaglio, musicista e compositore ma anche laureato in filosofia e docente, parte una serie di incontri con giovani ticinesi che hanno saputo farsi notare, brillando nei rispettivi settori d’attività o semplicemente dedicandosi, con passione e capacità, al proprio lavoro. Una “caccia al talento” da una parte, ma anche un modo per dare voce alla “meglio gioventù” che lavora sodo tutti i giorni.

Gabaglio - Zeno Gabaglio ci accoglie, in un (fin  troppo) caldo pomeriggio di settembre, nel silenzio e nella tranquillità di Campora, piccolo borgo in piena Valle di Muggio. Dietro alle nostre spalle c’è Caneggio, e poco più a monte Bruzella. Un’oasi di pace dove Gabaglio lavora alla sua musica: colonne sonore, commistioni tra jazz, musica classica ed elettronica. Un luogo dove pensare con calma, dove sviluppare una visione della società odierna non contaminata dalla frenesia delle città, e dove stare a contatto con le proprie radici. “I giovani hanno bisogno di tradizione, e di sapere chi sono” conferma il musicista. “Io sono cresciuto qui, fino a tre anni parlavo solo dialetto!”

La musica - Zeno Gabaglio non nasce musicista, nel senso che la decisione di diventare un professionista delle sette note risale solo al 2001, con la vittoria di un concorso per colonne sonore. Ad alcuni anni prima risale invece la scelta del violoncello, al quale fu dirottato da un maestro di musica che “s’inventò” che aveva le dita troppo grosse per suonare il violino. “Col senno di poi sono stato contento” ammette Gabaglio, che sta portando avanti vari progetti. “E’ la fortuna che ne consacra uno piuttosto che un altro”. A chi nutre il desiderio di diventare musicista professionista, il violoncellista consiglia di essere guardingo e di cercare di capire i meccanismi dell’industria e delle istituzioni, senza dimenticare mai il percorso fatto, e la propria cifra artistico-stilistica.

I giovani, oggi – Il ruolo dei giovani all’interno della società sarà uno dei temi cardini della serie. Zeno Gabaglio ritiene che può considerarsi giovane chi, dopo aver completato gli studi, lascia uno spazio aperto a tutte le possibilità prima di assumere le responsabilità dell’età adulta. “Solo alcuni accettano questo status ambiguo, la maggior parte non vede l’ora di ridurlo al minimo possibile”. Una ricerca di stabilità comprensibile, ma che snatura, secondo Gabaglio, l’essenza della gioventù: “Se il mio unico obiettivo, finiti gli studi, è il posto fisso, vuol dire che la mia gioventù è già finita o non è mai esistita”. Fino alla domanda conclusiva: “Esistono ancora i giovani, in Ticino?”

Società - Quale società vorrebbe, Zeno Gabaglio? “Di sicuro una società dialettica, dove il confronto sia alla base dei rapporti umani. Forse un fesso potrebbe auspicare una società dove tutto va sempre bene, perché non sarebbe nemmeno bello viverci”. Un consiglio? “Aiutati affinché il cielo ti aiuti”.

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