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Tindersticks: nella mente, fragile, dell’essere umano

REGNO UNITOTindersticks: nella mente, fragile, dell’essere umano

08.02.16 - 06:00
Dave Boulter narra la genesi di “The Waiting Room” (City Slang/Tba), il decimo album dei Tindersticks
FOTO RICHARD DUMAS. Da sinistra Dan McKinna, Neil Fraser, Earl Harvin, Dave Boulter, Stuart Staples. Dal vivo al Kaufleuten di Zurigo il 7 marzo
Tindersticks: nella mente, fragile, dell’essere umano
Dave Boulter narra la genesi di “The Waiting Room” (City Slang/Tba), il decimo album dei Tindersticks

NOTTINGHAM - Dave Boulter narra la genesi di “The Waiting Room” (City Slang/Tba), il decimo album dei Tindersticks. Undici composizioni ammalianti (tra cui, in apertura, “Follow Me” di Bronislau Kaper - dalla colonna sonora de “Gli ammutinati del Bounty”, Usa 1962 -) per le quali il combo – condiviso da Stuart Staples (voce, chitarra), Boulter (pianoforte, tastiere), Neil Fraser (chitarra), Dan McKinna (basso) ed Earl Harvin (batteria) – dopo anni è tornato a rielaborare sonorità di matrice r&b/funky oriented, adattandole alla matrice chamber pop collocata alla base di ogni struttura. Rovistando nella mente, nella memoria ferita, nei ricordi sempre meno nitidi, dell’essere umano. Di un essere umano fragile. In attesa.

Dave, raccontami il concepimento del disco…

Definirei “The Waiting Room” un contenitore di sensazioni, impresse su nastro e anche su pellicola negli undici cortometraggi ispirati dai brani. Sensazioni elaborate nel corso degli ultimi quattro anni. Sensazioni in cui, a un certo punto della tua esistenza, prendi atto che il tempo scorre, inesorabile. La giovinezza sfugge e, d’un tratto, il tuo passato incomincia a dissolversi…

Cosa ti manca di più dei tuoi vent’anni?

Il futuro…

I versi, in ogni caso, sono di Stuart… Possiamo analizzarli?

Narrano, in particolare, la malattia di sua madre, che da qualche tempo, purtroppo, vive al di fuori della realtà…

Nel disco, oltre a Jehnny Beth (Savages) in “We Are Dreamers!”, in “Hey Lucinda” ritroviamo Lhasa De Sela (1972-2010), che aveva già partecipato alle session di “Waiting For The Moon” (Beggars Banquet, 2003) e alle “Leaving Songs” (Beggars Banquet, 2006) di Stuart… A quando risalgono le registrazioni?

Base e linee vocali al 2008-2009. Ora abbiamo lavorato soltanto sugli arrangiamenti…
 
Quali le maggiori influenze musicali confluite nell’album?

Nulla di specifico… In qualche modo, tutto ciò che ascolti può avere un’influenza, anche indiretta, sulla tua produzione…

Vuoi citare uno degli ultimi dischi che hai comprato?

“To Pimp A Butterfly” (Interscope, marzo 2015) di Kendrick Lamar. Nel corso degli ultimi mesi l’ho ascoltato più volte… Mi piace, è un bel disco…

Info: tindersticks.co.uk

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