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«Sua moglie è in clinica psichiatrica e gli affari gli andavano male»

CONFINE«Sua moglie è in clinica psichiatrica e gli affari gli andavano male»

20.10.17 - 15:17
Ancora gravissime le condizioni dell'unica sopravvissuta nell'incendio divampato in un appartamento di Como dove sono morti tre bambini e il padre
rescue media
«Sua moglie è in clinica psichiatrica e gli affari gli andavano male»
Ancora gravissime le condizioni dell'unica sopravvissuta nell'incendio divampato in un appartamento di Como dove sono morti tre bambini e il padre

COMO - Quattro morti e un ferito grave. È questo il bilancio della terribile quanto inspiegabile tragedia verificatasi stamane in un appartamento di Como. 

Qui, un marocchino 49enne avrebbe dato fuoco all'abitazione con all'interno il figlio di 11 anni e le figlie di 7, 5 e 3 anni. Le vittime del rogo sono il padre di famiglia, il figlio maggiore e le bambine di 7 e 3 anni. 

Due - come riferisce la Provincia di Como - sono morte dopo il ricovero all'ospedale Sant’Anna, il ragazzino, all'ospedale Valduce. 

In gravissime condizioni versa invece la quarta figlia. La piccola avrebbe dato qualche segno di ripresa, ma è ancora presto per poter stabilire se sia fuori pericolo. 

All’interno dell’appartamento è stato ritrovato materiale accatastato, che fa presupporre che l’incendio sia stato appiccato da qualcuno che era in casa. «Quando siamo entrati abbiamo trovato molto materiale bruciato dietro la porta e poi lungo tutto il corridoio fino in soggiorno», racconta uno dei vigili del fuoco intervenuti sul posto.

«Ho aiutato a buttare giù la porta prima che arrivassero i soccorritori e ho subito visto tanti fogli di giornale bruciati un po' dappertutto», racconta invece un vicino di casa.

Sono stati proprio i vicini a lanciare l'allarme dopo aver notato il fumo provenire dall'appartamento. «Li abbiamo trovati tutti nella stessa stanza, distesi su un grande letto»; racconta uno dei soccorritori entrati fra i primi in casa. «Erano tutti su un letto matrimoniale che era stato allungato avvicinando due materassi uno sopra l’altro a formare una unica grande zona per dormire. Nessuno presentava evidenti bruciature».

L’appartamento, in un palazzina residenziale in posizione panoramica, è gestito da una fondazione benefica, che lo mette a disposizione di famiglie bisognose.

La moglie del marocchino, si viene a sapere, era stata ricoverata qualche tempo fa per problemi psichiatrici. L’uomo aveva chiesto aiuto ai Servizi sociali del Comune di Como affermando di non essere in grado di lavorare perché costretto ad accudire i figli rimasti senza la madre.

«So che la famiglia era in difficoltà economiche tanto che in alcune occasioni io stessa ho portato loro dei generi alimentari e 12 litri di latte», racconta una amica di famiglia. «Lui si dava da fare tantissimo -spiega ancora la donna - cercava di lavorare in tutti i modi, da quando con la sua attività le cose andavano male».

«Il papà era un uomo molto dignitoso - racconta il vicino entrato nell'abitazione stamane dopo aver visto il fumo -. Da quando la moglie era stata ricoverata per depressione, stava sempre con i bambini. Era davvero premuroso ma so che aveva problemi sul lavoro per via delle sue assenze».

«Storia di miseria finita nel modo peggiore» - «Questa è una storia di miseria da tutti i punti di vista che si conclude nel modo peggiore possibile», ha dichiarato il sindaco di Como Mario Landriscina. «Si cercava di dare un sostegno ai loro bisogni», ha spiegato Landriscina che oggi ha incontrato la mamma. «Sicuramente faremo tutte le azioni possibili per sostenere una famiglia distrutta», ha aggiunto spiegando che il Comune è pronto a occuparsi delle esequie e sta pensando al lutto cittadino.

«Ci faremo carico della donna che paga un conto altissimo - ha assicurato -. Certo non può tornare in quella casa».

«Non è che non si stesse facendo niente - dice con rammarico un volontario - c'era un impegno costante a seguire il caso. Ecco perché questa tragedia lascia ancora più amarezza».

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