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NLM: in 700 con i dipendenti in strada a manifestare

LOCARNONLM: in 700 con i dipendenti in strada a manifestare

01.07.17 - 15:17
Lo sciopero continua nonostante le richieste delle autorità
Ti-Press
NLM: in 700 con i dipendenti in strada a manifestare
Lo sciopero continua nonostante le richieste delle autorità

LOCARNO - I dipendenti ticinesi della Navigazione Lago Maggiore hanno manifestato nelle prime ore del pomeriggio per le strade di Locarno. Con loro i tanti sostenitori: 700 fra i rappresentanti dei sindacati Sev, Unia e Ocst e i semplici cittadini.

Come in un grande abbraccio, i partecipanti alla manifestazione – giunti anche dall’Italia e dal resto della Svizzera - hanno reso omaggio al coraggio degli scioperanti, che da domenica 25 giugno hanno deciso di incrociare le braccia in segno di protesta contro il licenziamento collettivo. Sciopero che continuerà anche domani: così ha voluto l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici che giudica ampiamente insufficiente la presa di posizione del Governo. Per le maestranze la piena occupazione e le attuali condizioni contrattuali restano le rivendicazioni principali. L’assemblea, a cui ha partecipato anche un comandante del Lago di Costanza, ha inoltre chiesto che domenica 2 luglio non venga inviato dall’Italia nessun battello, né di linea, né del servizio straordinario attiva dal 30 giugno fra Ascona, Porto Ronco e le Isole di Brissago.

I sindacati esprimono la massima ammirazione per la forza dimostrata dagli scioperanti, «nonostante le provocazioni e i tentativi di piegare la loro determinazione attraverso le corse per le Isole di Brissago. Nel contempo i sindacati vanno avanti nella ricerca di opzioni sostenibili. Perché l’obiettivo resta quello di uscire dalle secche con una soluzione concreta e solida».

Oggi è stata la giornata degli scioperanti e delle loro famiglie, che hanno aperto il corteo che dal debarcadero ha puntato su Piazza Grande. Nel suggestivo palcoscenico di Piazza Grande, hanno preso la parola Andrea Keller, Tiziano Barra e Gianluca Carini in rappresentanza delle maestranze e Francesca Catenazzi in rappresentanza delle famiglie. «Discorsi forti, determinati che traducono fedelmente lo spirito della lotta. Che va al di là delle fatiche e al di là delle provocazioni di chi non ha occhi per vedere e orecchie per sentire».

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