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Via Odescalchi: «Basta lamentarsi, ora dateci una mano»

CHIASSOVia Odescalchi: «Basta lamentarsi, ora dateci una mano»

19.10.17 - 08:26
In un video, segnali di speranza tra i residenti in vista della festa del 29 ottobre. «Ma nessuno vuole entrare nella commissione di quartiere», dice la municipale Sonia Colombo Regazzoni
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Via Odescalchi: «Basta lamentarsi, ora dateci una mano»
In un video, segnali di speranza tra i residenti in vista della festa del 29 ottobre. «Ma nessuno vuole entrare nella commissione di quartiere», dice la municipale Sonia Colombo Regazzoni

CHIASSO - Da una parte, la soddisfazione. Perché qualcosa si muove. Dall’altra, il dubbio. Perché la strada sembra ancora essere lunga. In Via Odescalchi, a Chiasso, ci si prepara alla festa di domenica 29 ottobre. Un evento voluto dal Municipio per celebrare con la gente il primo passo verso la riqualifica della zona. Tuttavia, dalle voci dei residenti emergono sentimenti contrastanti. Come se questa festa, in fondo, arrivasse troppo presto. «Un po’ è così – ammette Sonia Colombo Regazzoni, capo Dicastero polizia e territorio – sono passati solo cinque mesi da quando la nuova proprietà degli stabili ha preso in mano la situazione. Lo stesso nuovo proprietario avrebbe preferito aspettare. Teme che la gente si limiti a valutare solo quanto fatto in questi pochi mesi».

A dicembre 2016 i palazzi di Via Odescalchi non avevano neanche il portone principale. Cosa è stato fatto nel nuovo corso?
«Oggi i portoni ci sono. Sono stati dipinti gli interni, i vani delle scale. Sono stati sistemati i garage e le luci. Sono state strappate tonnellate di erbacce. Ci vogliono un sacco di soldi per fare questo. E ci vuole tempo. Il nuovo proprietario ci ha chiesto almeno un anno per sistemare le cose».

Avremmo voluto sentirlo. Perché questa persona non vuole rilasciare interviste?
«Perché si tratta di una persona molto discreta. Non so perché abbia deciso di prendere a cuore le sorti di Via Odescalchi. Per lui è una specie di sfida».

Diversi residenti, nonostante gli sforzi appena menzionati, continuano a lamentarsi. Qual è la sua opinione?
«Non voglio generalizzare. Ma temo che alcuni abitanti di Via Odescalchi abbiano l’abitudine di lamentarsi. Negli scorsi mesi, tramite passaparola, abbiamo contattato varie persone che vi abitano per cercare qualcuno che accettasse di fare parte della commissione di quartiere. Nessuno ha risposto positivamente. È stata una delusione. Perché non si trattava di un impegno pesante. Sinceramente non capisco. Queste persone avrebbero potuto fare sentire la loro voce, fare proposte concrete alle autorità».

Alcuni sostengono di avere gli scarafaggi in giro per casa. Come è possibile?
«Io stessa sono stata in alcuni appartamenti e ho trovato condizioni vomitevoli. Ma non si può dare la colpa al proprietario dello stabile per ogni cosa. A certi inquilini manca l’igiene personale. La nuova proprietà è parecchio disponibile e sensibile. Se qualcuno ha gli scarafaggi in casa, sicuramente può farsi avanti e chiedere un intervento».

C’è chi dice che lo spaccio di droga non è calato. Cosa replica?
«Posso assicurarvi che la polizia, sia cantonale sia comunale, sta aumentando la pressione sulla questione. Abbiamo allontanato anche quattro tossicodipendenti particolarmente problematici. Gente che si tirava gli spacciatori in casa, creando un viavai infinito. Prima si mettevano d’accordo. Quando arrivava la polizia, lo spacciatore scappava dall’appartamento e saliva magari di due piani, rifugiandosi dal vicino. Ora stiamo cercando in tutti i modi di arginare il fenomeno. Lo stiamo circoscrivendo».

Dalle sue parole si percepisce un po’ di rammarico. È così?
«Effettivamente le leggi ci limitano. Non ci permettono di intervenire come forse si dovrebbe. La polizia quando trova uno spacciatore lo ferma, gli fa un verbale. Però poi non può neanche fargli chissà cosa. E non può dargli multe, perché tanto il tossicodipendente non ha soldi. Ci sono leggi cantonali e federali che ci frenano, questo è chiaro».

La popolazione di Via Odescalchi è composta prevalentemente da persone con difficoltà sociali, che vivono di sussidi. Su cosa lo Stato dovrebbe fare autocritica?
«Il Cantone, proprio a causa di norme poco flessibili, a mio avviso ha fatto qualche scelta sbagliata in passato. Uno di questi personaggi, se vive da solo, non può essere piazzato in un appartamento di tre locali. Dovrebbe essere collocato in un monolocale. Solo così puoi cercare di impedirgli di ospitare in casa sconosciuti».

Manca poco più di una settimana alla festa. Cosa si sente di dire a chi, ancora nelle ultime ore, afferma che in Via Odescalchi le cose non funzioneranno mai?
«Prima di tutto che questa festa rappresenta un punto di partenza. Non un punto di arrivo. C’è ancora tantissimo da fare. E la proprietà degli stabili lo sa bene. Poi mi aspetto un maggiore coinvolgimento, attivo e costruttivo, da parte delle persone che si lamentano. Alla festa rinnoveremo l’appello per la commissione di quartiere. La gente ci può dare una mano. È importante».

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COMMENTI
 

Daniele73 6 anni fa su tio
Vorrei rammentare alla gentile signora Colombo che sono un commissario di quartiere di Chiasso e che abito in Via degli Agustoni stradina che fa angolo con via Odescalchi, quindi non dica che non ci sono commissari di quella zona perché non é vero. Sono grato al nuovo proprietario perché sta facendo un lavoro notevole per riqualificare il quartiere e sono grato al comune per gli interventi fatti fino adesso per rendere più vivibile la zona. Saluti da Chiasso

KilBill65 6 anni fa su tio
«Ma nessuno vuole entrare nella commissione di quartiere» E li capisco....Che gabola!!....
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