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Siamo sempre più “spiati”: così la città si fa intelligente

LUGANOSiamo sempre più “spiati”: così la città si fa intelligente

06.10.17 - 07:00
Il concetto di Smart City è sotto la lente del convegno Möbius 2017, dedicato alla cultura digitale. Gli esperti: «Chi ha in mano grandi quantità di dati sostituirà i politici»
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Siamo sempre più “spiati”: così la città si fa intelligente
Il concetto di Smart City è sotto la lente del convegno Möbius 2017, dedicato alla cultura digitale. Gli esperti: «Chi ha in mano grandi quantità di dati sostituirà i politici»

MONITORAGGIO E PRIVACY

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

LUGANO – Ormai è una certezza: siamo sempre più “spiati”. Da Google a Facebook, le nostre abitudini sono monitorate, tracciate, e, in un secondo tempo, trasformate in statistiche a scopi di marketing, e non solo. I cosiddetti Big Data, enormi masse di informazioni raccolte partendo dall’uso quotidiano delle tecnologie, possono essere sfruttati anche a scopi urbanistici. La 21esima edizione del Premio Möbius, dedicato alla cultura digitale e in programma nel fine settimana al LAC di Lugano, si soffermerà proprio su questo aspetto. In particolare sul concetto di Smart City. «Su come, cioè, una città può evolversi in maniera intelligente – dice Alessio Petralli, direttore della Fondazione Möbius, considerando le abitudini e le necessità dell’utenza».

Il caso di Montreux – Quando tecnologia e urbanistica vanno a braccetto. Il recente caso di Montreux è emblematico. «Da tempo – spiega Carlo Secchi, Sales Director Ticino per Swisscom – si discuteva sull’eventualità di costruire un tunnel sotto la città per ridurre gli ingorghi. Analizzando, tuttavia, i dati sull’utenza del cellulare si è capito che il grosso del traffico era legato a persone indigene. E quindi si è optato per una soluzione intelligente, vale a dire la creazione di un autosilo».

I confini della privacy – Raccogliere dati e trasformarli in informazioni che possano contribuire alla corretta pianificazione del territorio. Con i confini legati alla privacy da rispettare rigorosamente. «Noi mettiamo a disposizione delle autorità solo statistiche generali, mai legate al singolo utente – precisa Secchi –. Concretamente, pensando alla città di Lugano, e in particolare al lungolago, siamo in grado di stabilire da dove arriva la maggior parte delle persone che vi transitano, per quanto si ferma e dove è diretta. Ovviamente deve trattarsi di gente in possesso di uno Smartphone e abbonata a Swisscom».  

Pregi e difetti – In cosa deve migliorare la città sul Ceresio? E quali sono, invece, i suoi punti di forza? Se ne parlerà al LAC. «I pregi di Lugano – illustra Claudio Ferrata, geografo e relatore – sono la sicurezza, il turismo e la disponibilità di verde. Mentre i punti di fragilità sono legati a un parco alloggi sbilanciato verso l’abitazione individuale e a una mobilità ancorata all’uso dei veicoli privati. A questo proposito in un vicino futuro con il tram-treno assisteremo a un potenziamento del trasporto pubblico».

Il tema del futuro – «Ci dobbiamo chiedere – aggiunge Petralli – in che modo le informazioni raccolte dai grandi possessori di dati possano contribuire a una crescita sensata e pertinente del territorio. È un tema nuovo, e rappresenta il futuro. I grandi possessori di dati, a lungo andare, sostituiranno i politici. Perché saranno in grado di dimostrare, con prove attendibili, quelle che sono le abitudini e le necessità della gente comune». 

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COMMENTI
 

vulpus 6 anni fa su tio
E se si facesse una applicazione del genere a Lugano, prima di partire con i milioni da investire, visto che la pianificazione viaria da noi ha parecchi deficit di concetto? Si fanno opere , anche costose, che non servono a nulla. Poi il cantone piange ,che non ha le risorse

Foxdilollo78 6 anni fa su tio
Personalmente non dispiace se la gente sa dove sono (o dov'è il mio cellulare)! Se questi dati possono essere utili a qualcuno, ben venga!

falcodellarupe 6 anni fa su tio
Certo a Montreux hanno fatto una cosa intelligente, ma soprattutto molto meno costosa.

Frankeat 6 anni fa su tio
Secondo me le prime due risposte del sondaggio dovrebbero essere unite in una sola:Non sono d’accordo. Mi dà fastidio che queste grandi aziende possano sapere in ogni momento dove mi trovo ma è il prezzo da pagare per il progresso tecnologico. Dovremo abituarci.

Thor61 6 anni fa su tio
Se una nota azienda di antivirus ha aperto un negozio (Temporaneo) in cui si paga con i PROPRI DATI del telefono, è tutto un dire di quanto per alcuni i NOSTRI dati possano valere, noi invece li regaliamo (1) in cambio di quasi nulla. Poi che il treno/tram abbia realmente effetti positivi sul traffico in Ticino ho seri dubbi visto la conformazione geografia del territorio e dalle mille frottole che raccontano volendo farci credere che tali e simili situazioni risolvano il problema del traffico. Noi siamo nel paese del formaggio coi buchi, allora buchiamo il terreno sotto costruiamo gallerie a gogò e ci penseranno i filtri delle gallerie a pulire l'aria "Sopra", unico problema rischiemo di sprofondare a furia di far buchi ;o)))(1) - Spesso non per nostra scelta ma costretti, a meno di rinunciare al telefonino, alla TV, all'auto moderna e sempre più connessa (Ma con chi poi ;o)) molto altro ancora, domani metteranno anche nelle supposte sensori traccianti ;o)))

Tarok 6 anni fa su tio
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