Bertoli sull'accordo con la società di trasporti: «Diversi punti da chiarire. Fino ad allora non cambierà nulla». Quindi spende qualche parola su Cassis: «A noi ormai solo il ruolo di spettatori»
LUGANO - «Le ARL ci hanno inviato una lettera alla quale risponderemo. A una serie di condizioni siamo disponibili a venirci incontro, verificando ovviamente quelli che sono tutti i punti conflittuali». Il Direttore del DECS Manuele Bertoli fa chiarezza sul punto d'incontro trovato con le ARL e comunicato questa mattina con entusiasmo dalla stessa società di trasporti.
«Noi siamo aperti al dialogo a una serie di condizioni che saranno contenute nella nostra risposta - spiega il Consigliere di Stato ai media, a margine dell'odierno incontro con la deputazione Ticinese a Berna -. Bisognerà ritrovarsi, cosa che non potrà avvenire immediatamente. Quindi si valuterà come procedere. Non c'è solo il trasporto scolastico di mezzo, che forse è la parte minore della questione, ma anche il trasporto pubblico. La concessione, in questo caso, non scade subito, ma nei prossimi anni. Fino a che le cose non verranno definite una volta per tutte si procederà come si è fatto finora».
Bertoli, anche se non esplicitamente, conferma le voci circa la sfiducia di Curzio Bernasconi: «Nella nostra risposta inviata al consiglio di amministrazione saranno contenuti elementi legati a questo». Quindi smentisce la presenza di un clima teso tra le famiglie di Pregassona: «Non mi risultano così preoccupate. Noi abbiamo contatti diretti con loro attraverso la scuola. Tutto funziona bene, già dal primo giorno, malgrado la presenza di bus non richiesti sul piazzale delle scuole. Per ora le cose andranno avanti come deciso. Se in futuro ci saranno dei cambiamenti verranno comunicati».
Su Cassis, «noi ormai solo spettatori» - Prima di andare Bertoli spende qualche parola sulla candidatura di Cassis e il fatto che questa non sia stata accolta all'unanimità da tutta la deputazione ticinese: «Le elezioni di un Consigliere federale corrispondono a tutta una serie di rappresentanze diverse - ha concluso. C'è quella territoriale, partitica, di genere. Noi, in qualità di Governo, abbiamo dato il nostro sostegno a quella che è una candidatura italofona, quindi abbiamo fatto ciò che è prassi: presentare la lettera al gruppo invitandolo a portare avanti Cassis. Da lì in avanti le cose sono nelle mani dei gruppi parlamentari e dell'Assemblea federale nel suo insieme. A noi, a questo punto, spetta un ruolo di spettatori».