Iniziare a parlare di sesso già all'asilo. Giusto o sbagliato? Abbiamo intervistato la gente. E vi raccontiamo cosa avviene in 12 paesi europei
BELLINZONA - L’educazione sessuale sui banchi di scuola è un argomento che da sempre divide l’opinione pubblica. Il tema - è notizia di oggi - verrà in futuro affrontato già a partire dall’asilo. Con i bambini dai 4 ai 6 anni verranno trattati «la valorizzazione delle differenze e delle specificità di genere e i nomi delle parti del corpo». Nel prosieguo del percorso scolastico - dalle elementari alle medie - il tema verrà maggiormente approfondito.
Una scelta, quella effettuata dal DECS, che riaccende il dibattito sul tema e che sicuramente creerà alcune polemiche. La tenera età dei bambini che frequentano l’asilo è sicuramente uno dei fattori chiave per le persone contrarie a questa novità. «Non sono d’accordo. Sono troppo piccoli. Questo è un tema che va trattato alle scuole medie», sottolinea una donna ai nostri microfoni. Altri ticinesi, invece, accolgono positivamente la decisione. «Con le dovute parole e le dovute maniere può essere una scelta opportuna», replica un’altra signora.
Il tema non divide solo gli abitanti del nostro cantone (vedi video allegato) ma pure tutta la Svizzera e l’intero Continente. I vari Paesi europei hanno infatti leggi molto diverse sull’insegnamento di questa materia nelle scuole (vedi box seguente). Dai pionieri come le nazioni scandinave, a coloro - come l'Italia - che non l'hanno ancora resa obbligatoria, anche a causa della forte opposizione della Chiesa Cattolica.
Austria - In Austria l’educazione sessuale è obbligatoria dal 1970. Inizia alle scuole elementari ed è integrata nelle lezioni di biologia, educazione religiosa e tedesco. L’obiettivo principale è costruire una conoscenza basata sui valori del rispetto reciproco, facendo in modo che essa non sia pensata solo come attinente alla biologia ma anche alle emozioni e alle relazioni sociali.
Danimarca - L’educazione sessuale è diventata obbligatoria negli anni Settanta con l’adozione di linee guida per l’insegnamento nelle scuole. Nel 1991 è diventata obbligatoria in tutti i gradi delle scuole danesi. È stato dato mandato alle scuole di invitare particolari testimoni, come prostitute, omosessuali e malati di Aids, a condividere le proprie esperienze. Dal 2007 tutte le scuole hanno l’obbligo di fare educazione sessuale anche se la partecipazione degli studenti è facoltativa. I genitori non possono ritirare gli studenti dalle lezioni.
Finlandia - Nel paese scandinavo, l’educazione sessuale è fatta dai docenti di biologia ed educazione alla salute ed è regolata dal “National Board of Education”. Il 10% delle scuole si affidano a esperti esterni. La materia è stata introdotta in maniera obbligatoria nel 1970 e nel corso dei successivi dieci anni l’insegnamento ha contribuito all’abbassamento del numero di gravidanze in età adolescenziale. I temi variano da grado scolastico. Dal primo al sesto anno vengono insegnati gli aspetti base biologici e emozionali. Dal settimo anno si va più nello specifico parlando ad esempio di mestruazioni, gravidanza, l’uso degli anticoncezionali, le prime relazioni e le malattie trasmissibili sessualmente.
Francia - L’educazione sessuale è obbligatoria per legge dal 2001 nelle scuole di tutti i livelli con almeno tre sessioni di insegnamento l’anno, anche se una piccola parte di genitori ha impedito che i propri figli frequentassero le lezioni. Tra il 1920 e il 1967 era vietato parlare di sesso a scuola. Nel 1996, il ministro dell’Educazione ha inserito nelle lezioni di educazione sessuale una specifica sezione sulla prevenzione dell’Aids. Recentemente c’è stato un dibattito sull’educazione sessuale nelle scuole riguardo l’identità di genere e dei suoi aspetti biologici, sociali e culturali.
Germania - In Germania l’educazione sessuale nelle scuole inizia all’età di 9 anni, all’interno di materie come cittadinanza, religione etica e biologia. La materia è stata introdotta nel 1968 in Germania Ovest, mentre all’est la lezione non è stata implementata nel sistema scolastico ma era garantita da organizzazioni giovanili. Dopo la riunificazione, alla metà degli anni Novanta, è stata resa obbligatoria e viene insegnata attraverso un approccio interdisciplinare.
Grecia - In Grecia, l’educazione sessuale è stata introdotta nel 1980 con un programma pilota, per diventare obbligatoria dal 1995 per gli studenti da 6 anni d’età in su. Si insegnano gli aspetti biologici e relazionali. I metodi d’insegnamento variano, si va dall’educazione fra parti alle arti visive
Irlanda - L’educazione sessuale divenne una questione sociale nel 1984 quando una ragazzina di 15 anni, Ann Lovet, morì (insieme al suo bambino) poco dopo aver partorito di nascosto dalla sua famiglia. Tredici anni dopo, nel 1997, l’educazione sessuale divenne parte del piano di studi dell’istruzione alla salute. Il testo permise alle singole scuole di scegliere di non occuparsi di alcuni temi non idonei ai loro principi. Questa è la ragione per cui negli istituti scolastici irlandesi non viene portato avanti un programma comune. Nel 2003 l’educazione sessuale diventa obbligatoria nel ciclo primario e post primario, ma non alle superiori. L’insegnamento viene portato avanti insieme a quello di biologia e di educazione religiosa. I genitori possono per legge ritirare i propri figli da queste lezioni.
Italia - In Italia l’insegnamento sessuale non è obbligatorio. Nel Paese - come sottolineato nel sito valigiablu.it - c'è sempre stata una forte opposizione alla sua introduzione da parte della Chiesa Cattolica e di alcuni gruppi politici. L'assenza di un'educazione sessuale e di un serio dibattito pubblico hanno però impatti culturali, sanitari e sociali sulla vita quotidiana del paese. Secondo un’indagine della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, presentata al congresso dei ginecologi, il 37% delle donne italiane vuole maggiori informazioni su benessere e salute sessuale e oltre il 20% delle giovani tra i 20 e i 30 anni ha appreso su Internet informazioni false, o parzialmente esatte, sulla sessualità.
Portogallo - Nel 1984 è stata emanata la prima normativa in materia di educazione sessuale a scuola. Solo dopo 7 anni, nel 1991, la materia è stata integrata nella disciplina “Sviluppo personale e sociale” nelle scuole primarie e secondarie. Ma non è mai stata applicata. Tra il 1995 e il 1998 viene portato avanti un programma sperimentale di educazione sessuale in cinque scuole. Le linee guida di questo progetto sono state poi utilizzate nel 1999 per scrivere la legge sull’insegnamento dell’educazione sessuale all’interno degli istituti scolastici.Il tutto fu bloccato nel 2003. Le politiche al riguardo rimangono bloccate. Nel 2004 un gruppo di lavoro è stato incaricato di mettere in atto nuove politiche circa l’educazione sessuale nelle scuole.
Spagna - Secondo la legge sull’educazione approvata nel 2005, l’educazione sessuale rientra nel più ampio insegnamento di “educazione alla cittadinanza”. La frequenza a questa materia è facoltativa e sebbene la legge stabilisca quali argomenti debbano essere trattati, sembra che spesso non siano presi in considerazione. Si comincia a fare educazione sessuale nelle scuole all’età di 14 o 15 anni.
Svezia - Il Paese scandinavo è uno dei pionieri. L’insegnamento fu introdotto nel 1942 su base volontaria e diffusa attraverso lezione radiofoniche già nel 1954. La Svezia fu quindi la prima nazione ad introdurre nelle scuole insegnamenti di educazione alla sessualità, considerando quest’ultima una garanzia per la salute della popolazione. La frequentazione dei corsi nelle scuole è naturalmente obbligatoria. L’insegnamento inizia molto presto. Già in età pre-scolare i docenti rispondono a tutte le domande sulla sessualità poste dai bambini. Grande attenzione è prestata alla parità di genere e al ruolo.
Ungheria - L’educazione sessuale è stata introdotta nel 1978 con le lezioni di “vita sessuale e familiare”, indirizzate agli studenti dai 14 ai 18 anni. Si trattava di 20 ore di lezione in 4 anni, concentrate su temi come le basi morali delle relazioni sessuali, caratteristiche sessuali, il ruolo della famiglia in società. L’attuale programma scolastico nazionale prevede l’insegnamento di “igiene”in tutte le scuole.