Cerca e trova immobili

LOSONE"Asilanti che si masturbano nel bosco? Mai sentite cose simili"

06.07.15 - 10:44
Dopo i sospetti sollevati dal politico Giorgio Ghiringhelli, parla Siro Marazza gerente della buvette Hola Chico Merige. E in un video i bagnanti difendono gli eritrei
"Asilanti che si masturbano nel bosco? Mai sentite cose simili"
Dopo i sospetti sollevati dal politico Giorgio Ghiringhelli, parla Siro Marazza gerente della buvette Hola Chico Merige. E in un video i bagnanti difendono gli eritrei

LOSONE - Asilanti eritrei guardoni, pervertiti di colore nascosti nella boscaglia, capaci anche di masturbarsi mentre osservano le bagnanti. I sospetti li solleva Giorgio Ghiringhelli, responsabile del movimento 'Il Guastafeste' in un comunicato inviato ai media (la denuncia, contrariamente a quanto scritto inizialmente, era partita da una lettera pubblicata sul sito del Mattino della Domenica). Nel suo mirino, gli asilanti ospiti alla caserma di Losone che si lascerebbero andare ad atteggiamenti volgari nei pressi delle vicine spiagge che costeggiano il fiume. Ma è davvero così? E cosa ne pensano i ticinesi che frequentano il fiume? "Io non ho mai sentito nulla di simile - sottolinea Siro Marazza, responsabile della buvette Hola Chico Merige -. Se fosse davvero accaduto qualcosa del genere, sarei stato uno dei primi a saperlo".

Niente lamentele - Un viaggio, con la telecamera sulle spalle, tra i bagnanti lungo la Maggia. Il coro che ne emerge è unanime. "Sono brave persone", dice una ragazza. "Non fanno del male a nessuno", aggiunge un signore. E Marazza, che trascorre le sue giornate lavorative a pochi passi dall'acqua, conferma: "Nessun bagnante si è mai lamentato. Questa gente si comporta bene, saluta, sta per i fatti suoi. Ogni tanto qualche asilante gioca pure a calcio con i ticinesi. Sono piccoli momenti di scambio culturale".

Situazione nuova - Per chi da tempo frequenta abitualmente la zona del Merige, quella di quest'anno è, in ogni caso, una situazione nuova. Inedita. "Vedere tutta questa gente di colore sulle nostre spiagge è inusuale - dice Marazza -. A volte sono davvero in tanti. E a quel punto è umano che ci sia un po' di diffidenza. Ma solo perché non si è abituati ancora al diverso. Non si tratta né di razzismo, né di paura. È normale che se su una spiaggia ti ritrovi 30 persone di colore in gruppo, magari il ticinese si piazza più in là. Ma solo perché forse non si sente a suo agio".

Convivenza - Marazza, così come la maggior parte dei bagnanti, vede comunque di buon occhio la presenza degli asilanti sulle spiagge losonesi. "Alcuni arrivano con le birre. E quando li vedo ritornare, noto che buttano via le lattine o le bottiglie. Sono persone rispettose. Non le sento mai urlare o schiamazzare. Penso che la convivenza con i ticinesi potrà ancora migliorare. Da parte nostra c'è apertura".

Il comunicato di Ghiringhelli - A interrogarsi su quanto avviene presso il centro asilanti a Losone, come detto, ci aveva già pensato Giorgio Ghiringhelli, che in una nota stampa ai media scriveva: "Sul Mattino delle domenica dello scorso 28 giugno vi era una lettera a firma Conni nella quale si denunciava il fatto che qualche giorno fa “degli asilanti ospiti di Losone sono stati beccati a masturbarsi in un boschetto del Merige mentre guardavano le mamme in costume sul fiume con i loro figli”. A chiamare la polizia sarebbero state per l’appunto alcune di queste mamme, e nella lettera si riferisce che “ all’arrivo della polizia cantonale questi pervertiti si sono dileguati”. I casi sono due. O quanto denunciato nella lettera non è vero, e allora la stampa farebbe bene a darne pubblica smentita per evitare inutili allarmismi e a tutela del buon nome del Centro per richiedenti l’asilo. Oppure la notizia è vera,  e allora ci sarebbe da chiedersi come mai la stampa non ne abbia riferito. Ad ogni modo si è sempre saputo che la vicinanza del Centro per richiedenti l’asilo alla zona di svago del Merige, con le sue numerose frequentatrici indigene e turiste in costume da bagno, avrebbe potuto causare dei problemi specialmente in estate. E, considerato che siamo solo all’inizio dell’estate,  sarebbe buona cosa che la stampa dedichi qualche servizio a questo tema andando a vedere cosa succede al Merige, intervistando le bagnanti e i gerenti della buvette, chiedendo ai responsabili del Centro per richiedenti l’asilo se i suoi ospiti sono liberi di frequentare quando vogliono e in massa questa zona di grande attrattività turistica o se sono state introdotte delle limitazioni a tutela degli interessi turistici e della sicurezza delle bagnanti".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE