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FREERIDE«Ho raggiunto la vetta del Monte Bianco, che impresa»

27.07.17 - 07:00
Il freerider ticinese Walter Brughelli non vede l'ora di iniziare la nuova stagione: «L'obiettivo di quest'anno è di qualificare due atleti alle prossime Olimpiadi»
«Ho raggiunto la vetta del Monte Bianco, che impresa»
Il freerider ticinese Walter Brughelli non vede l'ora di iniziare la nuova stagione: «L'obiettivo di quest'anno è di qualificare due atleti alle prossime Olimpiadi»
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LA PARVA (Cile) - Walter Brughelli, il freerider ticinese, è attualmente in Cile – a La Parva – per disputare la stagione invernale nell'emisfero meridionale.

L'atleta di Locarno collabora con la nazionale cilena di snowboard slopestyle, in qualità di responsabile del team juniores e come braccio destro di Iker Fernandez per quanto riguarda l'allenamento del Team A. «Quest'anno abbiamo moltissima neve e meglio di così non avremmo potuto iniziare», ha esordito Brughelli. «Si tratta di un aspetto inconsueto, il che ha permesso agli impianti di aprire già a giugno».

Quali sono i tuoi obiettivi? «Sarà un'annata decisiva. Il nostro obiettivo è quello di qualificare due atleti alle prossime Olimpiadi – Antonia Yañez e Iñaqui Irarrazaval – e ci stiamo sforzando molto per poter allenare i ragazzi al meglio. Iker dovrà viaggiare molto per le World Cup, mentre io mi occuperò di dirigere e allenare il resto del team che non vi partecipa. Oltre a questo abbiamo in programma due South American Cup: uno slopestyle il 10-12 agosto a La Parva, dove ci alleniamo, e un bigair il 17-18 settembre a San Carlos de Bariloche».

E a livello personale invece? «Questa stagione sarà piena di novità, a partire dal fatto che sono in Cile anche per filmare per “Connections Movement”, un documentario che come focus si prefigge di promuovere il freeriding in splitboard: tavola che si separa per poter raggiungere le vette a piedi con le pelli di foca. Oltre a questo si parla molto di culture ed etnie in via di estinzione come i Mapuche, autoctoni cileni purtroppo repressi e segregati in riserve per poterli espropriare delle loro terre ricche di risorse. Un altro punto importante che si tocca nel documentario sono i cambiamenti climatici, come si ripercuotono sulla vita di queste popolazioni indigene, quali effetti stanno provocando in forma globale e come noi freeriders viviamo questi cambiamenti con le quote della neve sempre più alta, meno neve, nevicate anticipate o molto tardive e i pericoli che questi fenomeni comportano. Sono molto contento che Rafael Pease, produttore di questa pellicola, mi abbia contattato per fare parte del casting di questo magnifico progetto. Durante la primavera mi sono allenato senza sosta - fisicamente e tecnicamente - e ho anche raggiunto la vetta del Monte Bianco, impresa durissima, ma molto bella, che mi ha dato una grande soddisfazione personale».

...mentre per quanto riguarda le gare? «Sul fattore di vista gare, si disputerà la Famosa "Chilean Freeride Challenge", la gara di freeride più importante di tutto il Sud America, dove i riders vengono rigorosamente selezionati e invitati a partecipare all'evento, il che lo rende di altissimo livello. Proprio nelle ultime settimane ho ricevuto l'invito: sono molto felice e so che il livello sarà stratosferico visto i nomi in start list, dove gareggeranno delle leggende come Aurelian Routens o Manuel Diaz. L'anno scorso ho raggiunto un bel risultato ma quest'anno sono motivato a centrare un risultato ancora migliore».

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