Cerca e trova immobili

LUGANOAlice nel paese delle Meraviglie

03.10.14 - 06:28
Grand Prix al Festival di Cannes, "Le Meraviglie" di Alice Rohrwacher sarà nelle sale ticinesi dal 9 ottobre con un’anteprima aperta al pubblico al Cinestar di Lugano lunedì 6
keystone
Alice nel paese delle Meraviglie
Grand Prix al Festival di Cannes, "Le Meraviglie" di Alice Rohrwacher sarà nelle sale ticinesi dal 9 ottobre con un’anteprima aperta al pubblico al Cinestar di Lugano lunedì 6

LUGANO - Abbiamo incontrato la giovane regista qualche giorno fa, alla vernice della mostra – in programma fino al 24 ottobre tra le mura dello spazio Lomocubes (via Sassa 10) - che raccoglie una trentina di immagini scattate sul set del film dalla fotografa Simona Pampallona. Scatti - in bilico tra bagliore,  penombra e colori incontaminati - da cui trabocca fiera la genuinità di una pellicola (coprodotta da Amka Films ed Rsi) pensata e confezionata a ridosso delle infinite distese di terra e degli ammalianti tramonti della campagna toscana.

In quella campagna vive Gelsomina (Maria Alexandra Lungu), la prima di quattro sorelle e principessa del regno che suo padre Wolfgang (Sam Louwyck), un apicoltore, ha costruito con l’intento di proteggere la sua famiglia dal “mondo che sta per finire”. Nonostante gli sforzi di Angelica (Alba Rohrwacher), la madre di Gelsomina, le regole, in quel casolare sperduto, a poco a poco si allentano, soprattutto dopo l’arrivo di Martin, un ragazzo tedesco in rieducazione, e dall’incursione in quel territorio “protetto” di un concorso televisivo a premi, “Il paese delle Meraviglie”, condotto dalla fata bianca Milly Catena (Monica Bellucci).

Alice, immagino che, almeno a tratti, “Le Meraviglie” racconti la tua vita. D’altra parte sei cresciuta in provincia di Terni e tuo padre, per di più, è un apicoltore di origine tedesca come Wolfgang…
"Non è un film autobiografico. Se avessi voluto impostare il lavoro in questo senso, avrei trovato un’altra forma di narrazione, documentaristica…"

Questo però non vuol dire che non ci siano riferimenti al tuo vissuto…
"Diciamo che “Le Meraviglie” è un film girato nella mia città. E la mia città sono le api e le situazioni in cui si parlano molte lingue… Per il resto, la famiglia di Gelsomina non corrisponde alla mia… Mio padre, inoltre, svolge il suo lavoro in modo diverso…"

Raccontami la nascita del film…
"L’idea si è sviluppata vedendo l’assurda trasformazione del paesaggio agrario italiano in un parco a tema, che definirei una sorta di museo all’aria aperta delle antiche tradizioni… Purtroppo, non c’è ancora nessun provvedimento, sia politico, sia economico, capace di salvaguardare la vita dei luoghi, se non quello di puntare sul turismo… E il turismo senza la vita è solo devastazione… Così, ho immaginato un nucleo familiare un po’ particolare, molto vero però, in un mondo che ha bisogno di definire tutto e classificare ogni cosa… Ma che non è in grado di “etichettare” la famiglia di Gelsomina, e quindi l’abbandona…"

Difficile dirigere tua sorella?
"No, è stato molto bello…"

Vuoi entrare nel dettaglio?
"Tra me e Alba c’è una grande vicinanza di immaginari e di intenti, ci si capisce immediatamente… E il risultato è sorprendente…"

Cosa mi dici dell’amalgama tra la genuinità del paesaggio, l’autenticità di chi lo vive, e il personaggio, se vogliamo surreale, interpretato da Monica Bellucci?
"Così è come io vedo il mondo, ed è così che l’ho voluto riportare sul grande schermo…"

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE