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CANTONERocky Wood al Roam con il nuovo ep

28.07.17 - 06:01
Nell’ambito del Roam Festival di LongLake, oggi alle 22, al Boschetto Ciani di Lugano, è in cartellone la performance di Rocky Wood
Rocky Wood al Roam con il nuovo ep
Nell’ambito del Roam Festival di LongLake, oggi alle 22, al Boschetto Ciani di Lugano, è in cartellone la performance di Rocky Wood

LUGANO - Nel 2014 il combo - di base sull’asse Lugano-Berlino - ha dato alle stampe il primo album, “Shimmer” (Il Domani/Sangue Disken), e lo scorso mese di dicembre “Bail Out”, il singolo che anticipa il nuovo ep di cinque brani - “Ok, No Wait” -, la cui uscita è prevista a inizio ottobre, tramite On The Camper Records.

Tre anni in costante evoluzione, di sperimentazioni in nuovi territori sonori, questi, per Rocky Wood, progetto sviluppato sul finire del 2012 per mano di Fabio Besomi (chitarra, elettronica, voce), Romina Kalsi (voce) e Roberto Pianca (chitarra, voce), ai quali in tempi più recenti si sono aggregati Nelide Bandello (batteria, percussioni, glockenspiel) e Stefano Senni (basso, contrabbasso).

Roberto, “Ok, No Wait” sarà la vostra prima produzione pubblicata attraverso On The Camper...

«Ne siamo molto felici, la label sta facendo un lavoro magnifico: Aris Bassetti e Barbara Lehnhoff sono molto seri e preparati».

In “Bail Out” si intuisce una sperimentazione in nuovi territori sonori…

«Rispetto alle risonanze più folk di “Shimmer”, l'ep è più elettrico e più carico di groove...».

Cosa vuoi dirmi dei nuovi testi?

«In gran parte li scrive Romina, riflettono sensazioni oniriche ed emozioni più concrete...».

Raccontami le registrazioni...

«Si sono svolte tra le mura de La Sauna di Varano Borghi, in provincia di Varese, e sono state bruscamente interrotte dalla scomparsa di Andrea Cajelli, il titolare dello studio, nonché nostro fonico, caro amico e fido consigliere. Dopo un po' di tempo, ci siamo resi conto che sarebbe stato giusto finire il lavoro e dedicarlo interamente alla sua memoria...».

Quali le maggiori influenze musicali confluite nell’ep?

«Difficile dirlo... Ascoltiamo folk, indie pop, jazz, musica africana... Credo che le influenze si manifestino quasi sempre in maniera inconscia...».

Secondo te, quanto è cambiato il gruppo in questi ultimi tre anni?

«Sentivamo la necessità di arricchire maggiormente di ritmo la nostra musica, e così è stato...».

Ho visto una foto con una line-up a cinque…

«Da qualche tempo Rocky Wood è un quintetto... Era la direzione più naturale da prendere... Si trattava solo di documentarla... Di documentare meglio questa evoluzione...».

Info: rockywood.net

Prevendita: biglietteria.ch

 

 

 

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