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ITALIANek: «Unici siamo noi... Noi, esseri umani»

28.11.16 - 06:00
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Nek, che lo scorso 14 ottobre ha pubblicato “Unici” (Warner), il suo nuovo album, il tredicesimo.
Nek: «Unici siamo noi... Noi, esseri umani»
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Nek, che lo scorso 14 ottobre ha pubblicato “Unici” (Warner), il suo nuovo album, il tredicesimo.

SASSUOLO (MODENA) - Tredici, un numero fortunato. Tant’è che anche questa volta, Filippo Neviani, in arte Nek, non appena ha dato alle stampe questo suo nuovo disco, è volato in vetta alle charts della vicina penisola e della Svizzera italiana.

Undici tracce di ottima fattura, guidate, e anticipate, dal singolo “Uno di questi giorni”, “road song” che tutti, ma proprio tutti, abbiamo ascoltato raggiungendo le nostre mete estive...

Filippo, perché “Unici”?

Perché noi, essere umani, siamo così, unici… Ma in quanto tali, siamo anche propensi a cercare di considerare la vita soltanto quando diventa spettacolare, senza renderci conto che già ciò che abbiamo è un grande punto di partenza...

In questi termini, chi troviamo al primo posto della tua personale classifica?

Indubbiamente, la mia famiglia, che è un insieme di forze, soprattutto nei momenti difficili… Se penso a mio padre, poi…

Ti ha aiutato tanto nel corso della tua carriera?

Diciamo che mi ha osservato tacitamente: per lui era importante che mi realizzassi, che non subissi contraccolpi, ma è ovvio che la vita li presenta a chiunque… 

A livello professionale, hai mai avuto un piano B?

Il mio piano B era legato a un diploma, ma non ho mai accettato il fatto di vedermi seduto in ufficio…

Raccontami il concepimento di questo tredicesimo album…

Il primo pezzo a venire alla luce è stato “Uno di questi giorni”, che poi si è trasformato anche nel primo singolo. Parte delle altre canzoni, invece, provengono da quella che mi sento di definire “energia” dell’album precedente, “Prima di parlare” (Warner, 2015).

Visto che l’hai appena citato, non posso non chiederti di analizzare i versi, le strofe, di “Uno di questi giorni”...

L’ispirazione proviene dal film “Thelma & Louise” (Usa, 1991) e racconta di questa voglia di libertà, di evasione, che, credo, talvolta, abbiamo un po’ tutti…

Quali le maggiori influenze musicali confluite nel disco? Cosa hai ascoltato nel corso del processo di lavorazione?

Diciamo che, in primis, mi sono abbandonato alla musica elettronica: in questo caso potrei citare i Depeche Mode… Ma ho voluto comunque ascoltare di tutto anche per essere al passo coi tempi… E sotto questo aspetto, devo dire, la radio mi ha aiutato molto… Per dire, ho ascoltato anche Justin Bieber…

Raccontami della musica con cui sei cresciuto… Quali i tuoi ascolti da ragazzo?

Ascoltavo country e folk: John Denver, gli Alabama, Willie Nelson, Garth Brooks, Simon & Garfunkel…

Il tuo punto di riferimento assoluto non è Sting?

Sì, ma è arrivato dopo… (ride)

Quando tornerai a esibirti nella Svizzera italiana?

Spero molto presto…

 

 

 


 

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