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GRIGIONISnook, un rapper dalla rima critica ma non aggressiva

04.09.15 - 06:14
Gino Clavuot non ha le caratteristiche del rapper metropolitano arrabbiato e ostile. I suoi testi sono ottimistici, ma anche critici nei confronti della società
Snook, un rapper dalla rima critica ma non aggressiva
Gino Clavuot non ha le caratteristiche del rapper metropolitano arrabbiato e ostile. I suoi testi sono ottimistici, ma anche critici nei confronti della società

COIRA - Il vero nome del rapper grigionese è Gino Clavuot e nei suoi testi non lancia messaggi ostili, di guerra, di nemici da abbattere, come fanno tanti suoi colleghi. Il 30enne non parla di droga o di alcol e non insulta le donne. Al contrario: dalle sue canzoni emergono messaggi di critica sociale sì, ma costruttiva. Testi rap che, talvolta, sfiorano la delicatezza di un petalo di fiore. Una morbidezza che nasce dalla constatazione che «i Grigioni non sono né il Bronx né Schlieren», afferma Snook parlando del suo stile. «La mia patria è un mondo incantato in cui sono poche le ragioni per esaltare la violenza». 

Snook fa musica rap soprattutto nella sua seconda lingua madre, il romancio. Nelle sue canzoni, però, trovano spazio anche il dialetto svizzero tedesco, l’italiano, il francese, l’inglese e lo spagnolo. «In Svizzera vivono molti stranieri di seconda generazione. Le loro lingue influenzano la nostra». In “Una canzone per la Svizzera" il grigionese di origini brasiliane sceglie però di cantare esclusivamente nella sua lingua madre preferita, il romancio, senza contaminazioni. «Sono poche le persone che curano e padroneggiano questa lingua meravigliosa», dice con un poco di nostalgia. Snook canta per sua mamma morta, una perdita avvenuta nel 2006 che il cantante ha cercato di superare proprio con il Rap. «Nella musica ho trovato una valvola di sfogo per elaborare il mio lutto». Snook deve ora trovare i membri della crew che lo accompagneranno nell’avventura “Tutta la Svizzera in una canzone". Nessuno dei candidati sarà mai pazzo abbastanza per lui. «Mi piace realizzare idee sempre più folli», conclude ridendo.

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