Cerca e trova immobili

ZURIGOCon Elijah nel cuore di un frutto maturo

29.10.14 - 06:00
Elijah è tornato da poco sul mercato discografico con “Eat Ripe Fruit” (One Camp/Tba, 2014), il suo secondo album
Con Elijah nel cuore di un frutto maturo
Elijah è tornato da poco sul mercato discografico con “Eat Ripe Fruit” (One Camp/Tba, 2014), il suo secondo album

ZURIGO - Amalgamando il dialetto zurighese e il roots reggae, a soli 21 anni, nel 2007, ha presentato il suo primo disco “Beweg Di” (Roaar/Nation) sui palchi di mezzo mondo, vendendo, complessivamente, oltre seimila copie.

Con un padre italiano e una madre norvegese, Elia Salomon, classe 1986, è stato abituato sin da bambino a parlare diverse lingue, "ma molto presto – dice – è stata la musica a essersi trasformata nel mio modo di esprimermi preferito, a prescindere dalla lingua utilizzata...". Tant’è che, "affascinato dal trio dello zio Paolo", a dodici anni ha incominciato a suonare la chitarra: "In quegli istanti, dentro di me, sono nate le prime melodie e i primi versi…", aggiunge.

Ma è con “Eat Ripe Fruit” – in cui, tra l’altro, figurano collaborazioni con Big Zay & Baye Bass, Terry Lynn e Raging Fiah – che Elijah dimostra quanto la sua musica, in questi ultimi tempi, sia cresciuta, maturata ulteriormente: "Dal 2009 mi sono recato più volte in Giamaica, volevo imparare, ampliare le mie conoscenze musicali e toccare con mano il genere che da sempre sento più vicino, il reggae…". Ed è ciò che ha fatto, creandosi un bagaglio che trabocca, nitido e ammaliante, dalle tredici tracce del disco, che, questa volta, ha voluto mettere a punto prevalentemente in inglese.

Registrato a Kingston in più sessioni nell’arco degli ultimi cinque anni – tra le mura degli studi Grafton e Tuff Gong (questi ultimi di proprietà della famiglia Marley, ndr) – l’album raccoglie influenze che Elijah colloca, in particolare, negli ascolti di Peter Tosh e dei Black Uhuru: "Devo dire che durante l’intero processo di lavorazione mi sono focalizzato su queste due importantissime realtà musicali, analizzando a fondo testi e musiche…".

A cosa dobbiamo, però, il titolo dell’album, “Eat Ripe Fruit”? "Per qualche tempo, nel 2010, ho vissuto in Gambia, e con un amico, in quel periodo, ho piantato un alberello di mango… Ha incominciato a dare i primi frutti soltanto quest’anno, nel momento in cui avevo portato a termine quasi tutte le registrazioni… Il frutto va mangiato soltanto quando è maturo…". In copertina è raffigurata una piantina di mango, quindi? "Certo, anche se è vero che a una prima occhiata qualcuno potrebbe benissimo fraintendere… (ride)".

Infos: elijah.ch

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE