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GERMANIALe fiamme, lo scoppio e il terrore: in un anno 15 incidenti alla Basf

17.10.16 - 21:22
Due morti, due dispersi, sei feriti gravi è l'ultimo bilancio dell'incendio e dell'esplosione avvenuti nell'area del colosso chimico tedesco
Le fiamme, lo scoppio e il terrore: in un anno 15 incidenti alla Basf
Due morti, due dispersi, sei feriti gravi è l'ultimo bilancio dell'incendio e dell'esplosione avvenuti nell'area del colosso chimico tedesco

BERLINO - La Germania oggi ha vissuto una giornata di paura per delle esplosioni in due impianti chimici, con oltre ventimila persone costrette a chiudersi in casa. Due morti, due dispersi, sei feriti gravi è l'ultimo bilancio dell'incidente avvenuto questa mattina nell'area del colosso chimico Basf, nel porto fluviale di Ludwigshafen, nel sud-ovest del Paese.

Il conto delle vittime, fornito dalla stessa azienda, è però destinato ad aggravarsi, man mano che si conoscerà la sorte dei due dispersi che, secondo i media locali, potrebbero essere due dei 162 vigili del fuoco intervenuti sul posto per domare l'incendio, sotto controllo ma non completamente spento. I morti finora accertati sono invece lavoratori dell'azienda.

Due incidenti - A questo bilancio vanno aggiunti quattro feriti in un altro incidente, avvenuto tre ore prima, nell'impianto di additivi per materie plastiche Basf di Lampertheim, appena 18 chilometri più a nord.

Una giornata nera per la più grande industria chimica tedesca. L'episodio più grave, per il quale la polizia ha escluso abbastanza presto il movente terroristico, è avvenuto alle 11.20, quando nel porto nord di Ludwigshafen, sul Reno, un boato è seguito a un incendio propagatosi da una delle condutture che trasportano liquido infiammabile e gas dalle navi cisterna agli impianti di Basf.

Uno scenario da Apocalisse - Per spegnere le prime fiamme, ha detto in una conferenza stampa il direttore dell'impianto Uwe Liebelt, erano stati chiamati i vigili del fuoco, che erano dunque sul posto al momento dell'esplosione. Dopo il boato si sono sollevate fiamme alte anche mille metri e una densa colonna di fumo nero che ha fatto scattare l'allarme per il rischio nube tossica. Anche perché l'azienda aveva detto di non sapere che tipo di sostanze si fossero sprigionate nell'aria.

Per motivi di sicurezza, Basf ha bloccato l'attività degli impianti, uno dei più grandi del mondo. Nell'area del porto nord di Ludwigshafen sono risuonate le sirene d'allarme, mentre le autorità invitavano gli abitanti dei quartieri limitrofi a chiudersi in casa, sbarrare porte e finestre e non accendere impianti di ventilazione e condizionatori d'aria. Coinvolti in tutto circa 21'000 abitanti di due quartieri di Ludwigshafen e tre di Mannheim, la città posta sull'altra sponda del fiume Reno, verso cui il vento stava spingendo la nube. Rinchiusi in scuole e asili anche alunni e bambini cui è stato impedito di lasciare i propri istituti, perché alcuni abitanti del vicinato avevano avvertito problemi respiratori.

Allarme rientrato - Nel tardo pomeriggio è arrivato il cessato allarme sulla nube tossica: le misurazioni dell'aria non avevano fatto registrare presenza di sostanze velenose e nocive. Ma le misure di sicurezza sono state prolungate fino allo spegnimento dei fumi, per il rischio di irritazioni agli apparati respiratori e della vista. Nel frattempo, divisori hanno bloccato il flusso di acqua dal porto al Reno, per evitare rischi di inquinamento.

Sei feriti gravi - Circa 162 uomini dei vigili del fuoco sono intervenuti sul luogo del disastro, assieme ad altri soccorritori dal Land della Renania-Palatinato. In attesa che il bilancio si precisi ufficialmente, sul versante dei feriti il direttore sanitario di Basf ha precisato che il numero di quelli gravi è sei, mentre sui feriti leggeri è difficile dare indicazioni, perché molti si sono recati da soli ai punti di soccorso.

In un anno 15 incidenti - L'esplosione di oggi è «il quindicesimo incidente avvenuto quest'anno negli impianti di Ludwigshafen» con fuoriuscita di sostanze chimiche, e giunge una settimana prima della convocazione dell'azienda da parte della commissione per l'ambiente della città, fissata per il 26 ottobre. Lo scrive il sito del settimanale Focus, aggiungendo che, secondo la commissione, «un caso dello scorso 15 giugno avrebbe potuto avere conseguenze drammaticamente simili» a quelle di oggi.

Il sito del settimanale riporta le critiche di Verdi e Linke locali che si chiedono se «l'impiego di aziende in subappalto» possa essere il motivo dei tanti guasti e la difesa dell'azienda che giustifica tale serie con «lavori di ammodernamento di diversi impianti».

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COMMENTI
 

blocknotes 7 anni fa su tio
Fiamme alte mille metri?!?!?!

Roggino 7 anni fa su tio
Viva la libera circolazione delle persone.... ecco il risultato!!!

Accor13 7 anni fa su tio
Risposta a Roggino
cosa c'entra la libera circolazione? Illuminaci!

sedelin 7 anni fa su tio
Risposta a Accor13
forse crede che la libera circolazione significhi lasciar circolare gli immigrati che provengono da paesi sottosviluppati per occuparli al posto dei tedeschi. ;-). per un'affermazione come la sua non vedo altre possibili spiegazioni.

gigipippa 7 anni fa su tio
Risposta a Accor13
Significa subappalti a catena, menodopera a basso costo e poco qualificata, latitanza dei dirigenti.

Roggino 7 anni fa su tio
Risposta a Accor13
Bravo gigipippa è proprio quello che intendo. Sedelin che vengano occupati al posto dei tedeschi non vi è alcun dubbio, ma non sono immigrati da paesi sottosviluppati, bensì persone che vengono da paesi EU (libera circolazione) con qualifiche ed esperienze assai dubbie(sopratutto dell'est). Lavorando in giro per l'europa in cantieri come quello sopracitato mi permette di conoscere il problema piu a fondo di altri che non hanno la piu pallida idea di cosa succeda la dentro....
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