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IRAQLa "città sotterranea" dell'ISIS per resistere ai raid

26.11.15 - 15:26
Le milizie curde peshmerga alla ricerca di jihadisti dello Stato islamico hanno scoperto chilometri di gallerie sotto terra
La "città sotterranea" dell'ISIS per resistere ai raid
Le milizie curde peshmerga alla ricerca di jihadisti dello Stato islamico hanno scoperto chilometri di gallerie sotto terra

SINJAR - Si tratta di una vera e propria città sotto la città. L'agenzia nordamericana AP ha pubblicato un video e le foto di cunicoli sotterranei scavati dallo Stati islamico.

Le milizie curde peshmerga hanno fatte questa scoperta nella città di Sinjar, nell'Iraq nordoccidentale, vicino al confine siriano, tolta agli jihadisti nella metà di novembre grazie a un attacco lampo.

I combattenti curdi sono stati sostenuti dagli attacchi aerei della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. Ma dietro di loro, gli uomini in nero hanno lasciato una città in rovina, piena di trappole esplosive. Tattica, questa, da loro spesso utilizzata.

La città di Sinjar è di interesse strategico per lo stato islamico dato che si trova sulla strada tra le due città nelle mani di jihadisti: Mosul (in Iraq) e Raqqa (in Siria).

« Les Kurdes lancent la bataille de Sinjar contre l'EI » – Article & #carte ici : https://t.co/NC8qvIDFEk pic.twitter.com/jeOgPtNNgY

— Le Monde en cartes (@LM_enCartes)

L'equipaggiamento di cui sono dotati questi sotterranei ha particolarmente impressionato i peshmerga che hanno filmato le loro scoperte.

I tunnel sono provvisti di elettricità, ventilatori, sacchi di sabbia, e anche veri e propri dormitori, oltre a locali usati come deposito armi e droga. Sono stati inoltre scoperti vestiti, cuscini e libri.

Questi sotterranei sono scavati partendo da alcune abitazioni private lasciate praticamente distrutte. È in queste cavità che i membri dell'ISIS si sono rifugiati durante gli attacchi aerei effettuati dalla coalizione.

Le gallerie sono strette, permettono a malapena di stare in piedi. Sembrano essere state scavate usando martelli pneumatici.

"Hanno costruito questi tunnel per proteggersi da attacchi aerei, per muoversi più tranquillamente in città, ma anche per stipare armi ed esplosivi", osserva Shamo Eado, un peshmerga del Kurdistan iracheno che ha partecipato alla battaglia di Sinjar.

Lo Stato islamico aveva preso il controllo di Sinjar nell'agosto 2014 in seguito a una battaglia sanguinosa.

In quell'occasione erano state catturate centinaia di donne yezidi vendute ai jihadisti o ridotte come schiave sessuali. Non erano mancate numerose esecuzioni sommarie. I peshmerga hanno scoperto due tombe liberando la città di Sinjar: una conteneva i corpi di più di 70 donne, quelle più anziane, l'altra i resti di una cinquantina di uomini, donne e bambini.

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