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SIRIAOmran ricompare in un video

06.06.17 - 10:11
È la prima volta da quando la sua foto ha fatto il giro del mondo. Il padre: «Volevano che mentissi»
Omran ricompare in un video
È la prima volta da quando la sua foto ha fatto il giro del mondo. Il padre: «Volevano che mentissi»

ALEPPO - L’immagine del piccolo Omran seduto in un’ambulanza da solo, con lo sguardo perso, coperto di sangue e polvere era diventata nell’agosto scorso l’immagine della sofferenza di Aleppo. Ora, il bambino siriano sopravvissuto a un raid aereo è ricomparso per la prima volta in un’intervista postata da una giornalista vicina al regime sul proprio profilo Facebook.

Nel video e nelle foto condivise da Kinana Allouche si vede Omran Daqneesh in braccio al padre che risponde alle domande dell’intervistatrice. Accanto a loro ci sono anche i fratelli di Omran.

Il padre del bambino - non si sa se costretto o meno a farlo - sostiene di aver ricevuto «molte» offerte in denaro «dalla Turchia, dalla Germania, dalla Svezia e dall’America» per mentire su quanto era accaduto alla sua famiglia e screditare così l’esercito di Bashar Al Assad. L’uomo afferma in particolare di non aver sentito alcun aereo da guerra sopra la propria casa prima dello scoppio che ha ferito il piccolo e ucciso un altro suo figlio. «Oh mio Dio!», commenta Allouche indignata.

Sollecitato dalla giornalista, l’uomo racconta poi di aver cambiato nome e taglio di capelli a Omran perché temeva venisse rapito.

«Pensa di andare via dalla Siria un giorno?», gli chiede infine Allouche. «No, mai e poi mai», risponde lui. «Nonostante i soldi che le vengono offerti?», incalza la giornalista. «È fuori discussione, è il Paese in cui abbiamo sempre vissuto e siamo cresciuti», assicura il padre di Omran.

Come ricorda il Guardian, dopo l’attacco alla loro casa la famiglia Daqneesh era fuggita da Aleppo verso una zona controllata dal regime, ma si erano perse le sue tracce. Da allora Aleppo è tornata sotto il controllo del governo centrale.

In relazione alla veridicità di quanto affermato nell’intervista dal padre di Omran, il portale britannico sottolinea che Damasco ha già condotto in passato operazioni di disinformazione in cui prometteva vantaggi ai disertori e ai profughi interni per screditare i ribelli.

 

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