Le autorità si scagliano contro l’autobus «transfobico» che circola per Madrid. «È contro l'ideologia di genere», sostengono i promotori
MADRID - Sta suscitando accese reazioni in Spagna la campagna lanciata da “Hazte Oír” (“Fatti sentire”). L’autobus arancione che l’associazione sta facendo circolare per Madrid è considerato infatti da molti come transfobico, ovvero lesivo della dignità delle persone trans.
Il messaggio che vi campeggia accanto alle sagome stilizzate di un bambino e di una bambina è categorico: «I maschietti hanno il pene. Le femminucce la vulva. Non confonderti - Se nasci maschio sei un maschio. Se nasci femmina continuerai a esserlo». Con questo testo, sostiene “Hazte Oír”, si intende contrastare «le leggi di indottrinamento sessuale».
«Un attacco ai minori transessuali»
È «un attacco contro i minori transessuali», afferma invece il gruppo socialista in parlamento che, come riporta El País, ha chiesto l’intervento della procura. Dello stesso avviso anche il Municipio della capitale spagnola che sta studiando «misure opportune» per fermare l’autobus. Esso, sostiene, viola infatti le ordinanze municipali sulla mobilità e sulla pubblicità e «il diritto di chiunque a scegliere la propria identità sessuale».
«Ci sono bambine che hanno il bene e bambine che hanno la vulva»
Il messaggio di “Hazte Oír” è un’esplicita risposta a una campagna lanciata il mese scorso dall’Associazione delle famiglie di minori transessuali “Chrysallis” per sensibilizzare sulla transessualità in età infantile che recitava: «Ci sono femminucce che hanno il pene e maschietti che hanno la vulva». Come riporta Actuall, il presidente di “Hazte Oír” ha chiarito martedì che «l'obiettivo della campagna è denunciare l'imposizione dell'ideologia di genere que lede la libertà di educazione e il diritto fondamentale dei genitori a educare i propri figli». Dopo Madrid, l'autobus arancione dovrebbe visitare prossimamente anche altre città spagnole.
In Svizzera «circa 40mila persone trans»
L’associazione svizzera “Transgender Network Switzerland” stima che nel nostro Paese ci siano circa 40mila persone trans, ovvero individui che non sentono di appartenere al sesso loro assegnato alla nascita. Riguardo ai bambini, sul proprio sito l’associazione invita gli adulti a evitare di vedere la loro identità di genere come una questione di “bianco o nero”, ma sollecita piuttosto ad «ascoltarli e prenderli sul serio»: «I bambini sanno esprimere benissimo come si sentono e cosa trovano giusto per loro (o cosa no)», vi si legge. “Transgender Network Switzerland” ricorda però che «non tutti i bambini che sperimentano con i ruoli di genere sono trans».
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— EducaTolerancia (@EducaTolerancia) 27 febbraio 2017