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NORVEGIABreivik: "Lo rifarei di nuovo. Le vittime non erano innocenti"

17.04.12 - 10:59
Il killer ha poi ribadito di essere un rappresentante del movimento di resistenza norvegese ed europea e della rete del Cavalieri Templari, e ha chiesto l'assoluzione
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Breivik: "Lo rifarei di nuovo. Le vittime non erano innocenti"
Il killer ha poi ribadito di essere un rappresentante del movimento di resistenza norvegese ed europea e della rete del Cavalieri Templari, e ha chiesto l'assoluzione

OSLO - "Lo rifarei di nuovo". Lo ha detto Anders Breivik, durante la sua testimonianza nella seconda giornata del processo per le stragi di Oslo e Utoya.

Il killer è salito alla sbarra e con sfrontatezza ha spiegato: "Ho eseguito l'attacco più sofisticato e spettacolare in Europa dalla seconda Guerra mondiale. Lo rifarei di nuovo". La sua testimonianza si sta svolgendo a porte chiuse, e nemmeno le telecamere sono ammesse.  

L'inchiesta è balzata immediatamente agli onori della cronaca stamattina in seguito alla ricusazione di un giurato che su un forum online si era detto favorevole alla pena di morte.

Cavaliere Templare - Il killer ha spiegato pure la sua filosofia: "Sono un rappresentante del movimento di resistenza norvegese ed europea e della rete del Cavalieri Templari", e poi si è dichiarato "non colpevole", nonostante abbia pure ammesso d'essere l'autore della strage di Oslo, in cui sono morte 8 persone, e di quella sull'isola a pochi chilometri della capitale norvegese, dove ha fatto 69 vittime.

Breivik ha poi aggiunto che per lui finire la sua vita in prigione o morire per il suo popolo rappresentano "il più grande onore" che potesse ottenere. Durante la sua deposizione Breivik ha affermato che i ragazzi uccisi a Utoya non erano "giovani innocenti". "I militanti del Partito laburista sono indottrinati: non bambini innocenti, ma attivisti politici", ha spiegato l'autore delle stragi del 22 luglio scorso che ha aggiunto: "uccidere 70 persone può impedire una guerra civile".

"Le persone che mi accusano di essere malvagio, confondono il fatto di essere malvagi con l'essere violenti", si difende il killer che si è professato non colpevole. La differenza, secondo Breivik, risiede nelle intenzioni: certi atti di violenza possono prevenire violenza maggiori. "Quando la rivoluzione pacifica è impossibile, l'unica via è la rivoluzione violenta". Breivik, al termine del suo lungo intervento, ha chiesto di essere assolto. "Gli attacchi del 22 luglio erano a titolo preventivo. Ho agito d'urgenza in nome del mio popolo, della mia cultura e del mio paese".

 

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