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CANTONE“Il cliente”: il thriller da Oscar è arrivato nei cinema ticinesi

03.03.17 - 10:00
Da ieri nelle sale cinematografiche ticinesi la pellicola che si è aggiudicata l’Oscar per il Miglior Film Straniero: “Il cliente” del regista iraniano Asghar Farhadi
“Il cliente”: il thriller da Oscar è arrivato nei cinema ticinesi
Da ieri nelle sale cinematografiche ticinesi la pellicola che si è aggiudicata l’Oscar per il Miglior Film Straniero: “Il cliente” del regista iraniano Asghar Farhadi

LUGANO - È approdato così nei cinema del cantone, il film che qualche giorno fa agli Academy Awards, poco prima del clamoroso finale, si è accaparrato l’ambita statuetta, replicando il trionfo, per il cineasta 44enne, di “Una separazione” (Oscar Miglior Film Straniero 2012).

La pellicola narra di Emad (Shahab Hosseini, che per la sua interpretazione, a Cannes, si è aggiudicato il premio destinato al migliore attore, mentre a Farhadi è andato il riconoscimento per la migliore sceneggiatura) e Rana (Taraneh Alidoosti), una giovane coppia costretta a lasciare la propria abitazione nel centro di Teheran a causa di un’urgente ristrutturazione. I due, grazie a un amico, trovano un nuovo posto dove vivere: una mansarda, che pare, però, ancora affittata da qualcuno… Un giorno Rana risponde al citofono: crede che sia il suo Emad e apre la porta d’entrata. In quegli stessi istanti decide di fare una doccia e viene aggredita da chi si è introdotto tra le mura domestiche. Più che le ferite, a fare male è il giudizio altrui, la “perdita dell’onore”.

Un thriller psicologico in cui Farhadi torna a dare il meglio di sé, sviluppando, complessivamente, una trama ricca di suspense, in grado di mettere in secondo piano la lenta carburazione iniziale.

Fotogrammi che scorrono parallelamente sul desiderio di vendetta e sulla perdita dell’onore, che il regista restituisce allo sguardo del pubblico: «Per alcuni spettatori il punto di vista più importante potrebbe essere quello morale, mentre per altri qualcosa di diverso», ha spiegato Farhadi. «Ciò che mi sento di dire è che, ancora una volta, viene affrontata la complessità delle relazioni umane, soprattutto all’interno di una famiglia, di una coppia».

«Emad e Rana sono due persone normali, che stanno bene insieme - ha aggiunto prima di concludere - Entrambi lavorano nel settore della cultura e recitano in teatro, ma si ritrovano in una situazione che rivelerà alcuni aspetti inattesi delle loro personalità...».

 

 

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