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LUGANO"Il rap riordina le idee", parola dei Ciemme

04.07.14 - 08:19
Il 21 maggio scorso i Ciemme hanno dato alle stampe il nuovo album, dal titolo "La forma del disordine"
Foto Igor Grbesic
"Il rap riordina le idee", parola dei Ciemme
Il 21 maggio scorso i Ciemme hanno dato alle stampe il nuovo album, dal titolo "La forma del disordine"

LUGANO - Parliamo del loro settimo disco, nonché della prima produzione pubblicata attraverso la label indipendente italiana B.M. Records. Un bel colpo per il gruppo luganese di matrice rap, condiviso da Dundee (Andrea Silvagni), Pasqui (Pasqualino Petriella) e Dj Mardoch (Marco D’Amario). "La collaborazione con l’etichetta è nata molto spontaneamente – ci spiega Pasqui – Sono dell’opinione che nella musica, come in qualsiasi altra forma d’arte, prima di mettere a punto una relazione commerciale tra le parti si debba dare vita a un rapporto di fondo, ossia a una vera e propria amicizia, scaturita, in primis, da una stima reciproca… E questo è quanto si è sviluppato con Mastafive, un noto dj e beatmaker di Torino che qualche anno fa ha fondato la label…".

Il disco, di ottima fattura, va a riprendere le sonorità hip hop che si riverberavano oltreoceano nel corso degli anni Novanta, recuperando, nel contempo, gli influssi della scena internazionale attuale, sia mainstream, sia underground: "Le influenze sono molteplici, citare uno o due nomi avrebbe poco senso – continua Pasqui – Ascoltiamo questo genere fin da quando eravamo ragazzini… Abbiamo assorbito l’evoluzione del rap di questi ultimi due decenni come delle spugne, quindi credo che a riflettersi nelle nostre canzoni sia indubbiamente l’amalgama del nostro intero percorso d’ascolto...".

Ma nei tredici brani de “La forma del disordine” i Ciemme non sono soli: tra i solchi figurano Bassi Mestro, Blodi B (Maad Block), Acbess, Styun (Labatoir), Lia Seddio, Valentina Buttafarro, Mattia “Mad” Mantello (The Flag) e il rapper americano Reks, "che inevitabilmente è l’unico ad avere registrato a distanza...".

E prima di concludere Pasqui analizza la title-track: "Non credo che esista un essere umano con tutte le idee ordinate e classificate minuziosamente nelle sue riflessioni, nei suoi pensieri… Diciamo che noi, alle nostre, seminate o raccolte qua e là nel corso della nostra esistenza, abbiamo tentato di dare una forma, forgiandole con i nostri versi, con le nostre rime, con la nostra musica…".

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