CANTONEMoesa marrone, l'esperto: "Uno scenario spettacolare"

SOAZZA - Erano state annunciate e sono effettivamente iniziate, questa mattina, le ricognizioni in elicottero degli esperti per verificare la situazione in Val Bregn in seguito alla grossa frana che ha provocato una colata di fango che ha invaso la Moesa tingendola di marrone e "contagiando" anche l'acqua del Ticino, da Castione fino al Lago Maggiore.

Una porzione di bosco ha infatti ceduto, scendendo a valle e portando con sé terra, massi e alberi. Ne ha dato notizia oggi laRegioneTicino. Ben centomila metri cubi di montagna si sono quindi riversati nel fiume riducendone l'alveo di scorrimento.

La situazione, tra l'altro, potrebbe persistere anche per svariate settimane o mesi. Per il guardiapesca distrettuale, Flavio Nollo, una stima è prematura: "La fauna ittica rischia di essere compromessa. Sicuramente, nella tratta dove il materiale viene trascinato in alveo, i pesci piccoli vanno persi. Sedimentano e rimangono nel fango", spiega.

Un fenomeno preoccupante e altrettanto spettacolare, ma che non mette a rischio la sicurezza delle persone. "Un cambiamento meteorologico, tuttavia, con forti piogge, potrebbe capovolgere la situazione", aggiunge Nollo. "Viene smosso il materiale dalla foce e può fare dei danni. Al momento la tratta danneggiata, dal punto di vista della fauna ittica è sui 150 metri".

"Abbiamo sorvolato la zona verificando da dove è partita la frana - ci spiega l'ingegnere forestale Luca Plozza -. C'è ancora del materiale che deve scendere, ma non ci sono rischi di sorta, almeno per il momento. La situazione viene monitorata due volte al giorno. Quello che posso dire è che lo scenario è assolutamente spettacolare".