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INTERVISTAQuattro chiacchiere con Alain Menu, pilota svizzero del campionato mondiale di vetture da turismo.

18.02.11 - 07:40
Thorsten Weigl
Quattro chiacchiere con Alain Menu, pilota svizzero del campionato mondiale di vetture da turismo.

Sono relativamente in pochi a conoscerlo, ma Alain Menu è uno dei piloti svizzeri di maggior spessore attualmente in circolazione. La sua specializzazione sono le vetture da turismo con le quali correi da quasi due decenni nei campionati nazionali e internazionali più diversi, raccogliendo le sue vittorie più importanti nel 1997 e nel 2000, anni in cui vince il campionato britannico (BTCC). Dal 2005 corre per la Chevrolet nel campionato mondiale turismo, un’esperienza che considera senza precedenti:

"Questo è il settimo anno che disputerò con loro ed è in assoluto il rapporto di lavoro più longevo che abbia mai avuto con un costruttore, con tutti i vantaggi che ne derivano: la conoscenza di tutto il team che ci porta ad avere un ottimo spirito di gruppo e un ambiente di lavoro piacevole, includendo chiaramente un’ottima conoscenza della vettura che porto in pista, avendone curato direttamente lo sviluppo e l’evoluzione."

E non dimentichiamo il fattore nazionale: con la celebrazione del centenario la Chevrolet ha ricordato a tutti noi che il marchio americano è stato fondato da un emigrante svizzero nato a La Chaux-de-Fonds di nome Louis Chevrolet. Alain è quindi uno Svizzero che corre a bordo di un’auto il cui marchio è stato fondato da un connazionale, anch’esso pilota di corsa. Una bella coincidenza, non trovi?

"Assolutamente si, e il bello è che le coincidenze non finiscono qui! Pensa che mia mamma è nata nel paese di fianco a quello di Louis Chevrolet e il numero che porto sulle portiere è lo stesso che usava lui all’epoca. Decisamente una bella combinazione che rende il mio ruolo ancora più  importante anche da un punto di vista privato."

Ora che sappiamo dove sei arrivato, ci piacerebbe scoprire come hai cominciato. Di piloti professionisti svizzeri attivi ai tuoi livelli ce ne sono ben pochi. Qual è stato il tuo percorso?

"A dipendenza di molti altri piloti ho iniziato davvero tardi, praticamente a vent’anni, età in cui partecipai alla scuola di pilotaggio della Elf-Winfield di Le Castellet, una scuola frequentata in passato pure da nomi quali Prost i Pironi. Una volta superate le selezioni e preso il trampolino di lancio verso le corse d’alto livello, mi misi alla matta ricerca di uno sponsor (in assoluto la parte più difficile) e iniziai a gareggiare con le varie formule per poi approdare sulle vetture da Turismo, le quali determinarono il mio passaggio a pilota professionista avvenuto a 29 anni."

Un’età davvero insolita: molti a 29 anni sembrerebbero quasi giunti a fine carriera mentre tu con i tuoi 47 sembri non aver perso nemmeno una briciola della tua voglia di correre…

"È una passione che mi accompagna da quando ero bambino, ed essendo tale la praticherò fino all’ultimo giorno in cui sarà possibile farlo! Già non vedo l’ora della prossima stagione!"

A proposito di nuova stagione: a partire dal 2012 i costruttori saranno obbligati a passare dagli attuali 2 litri aspirati a dei più piccoli “millesei” che guadagnano però un turbocompressore. Come si è comportata la Chevrolet di fronte al cambiamento di questo regolamento?

"È quella che ha agito per prima, infatti il nostro nuovo motore è già stato presentato e provato in pista poco tempo fa. Un cambiamento che ha ridotto la cilindrata ma raddoppiato la coppia e che incrementerà l’affidabilità, visto che non è consentita la sostituzione del motore, pena una sanzione. A partire dal 2012 tutti i costruttori dovranno adottare questa nuova tipologia di motori."

Il 2011 è quindi un anno di transizione che vede tra l’altro il debutto ufficiale delle Volvo C30, introducendo quindi un po’ di movimento nel campionato che si fa più interessante. Un campionato che Alain ha intenzione di correre al 100%.

"Quest’anno sarà molto interessante viste le nuove vetture e l’arrivo di ulteriore concorrenza. L’obiettivo rimane sempre quello di aggiudicarsi il titolo,ma  altrettanto essenziale è prendere la giusta confidenza con la vettura e fare del mio meglio per finire più in alto del sesto posto guadagnato nel campionato dell’anno scorso."

Ad Alain vanno tutti i nostri migliori auguri per un anno ed una carriera brillante ed un particolare ringraziamento per la disponibilità concessaci. Per chi volesse vedere il nostro connazionale ai suoi tempi d’oro mentre sfreccia tra i cordoli di Bathurst non deve far altro che cliccare su “video” e gustarsi questo mix di velocità e concentrazione.

b.a

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