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Patrick Balestra ha pubblicato nello Store di Apple una sua creazione
MONTE CARASSO - A sgomitare nel grande oceano delle App c’è ora anche un ragazzo ticinese di nemmeno 16 anni: si chiama Patrick Balestra, abita a Monte Carasso e, trascinato dalla sua grande passione per la tecnologia, da poche settimane ha pubblicato nello Store di Apple una sua creazione, un gioco che ha chiamato “Cluster”. Si tratta di un puzzle-game su 30 livelli (con l’aggiunta della sfida finale): il giocatore muovendo un barra a fondo schermo deve incamerare più cubi verdi possibili e nel contempo evitare i cubi nemici e tantissimi cubi speciali. Un gioco dall’estetica un po’ vintage, che fa ripensare ad altri games, ma che rivela una sua anima originale.
Facile da raccontare, molto meno da realizzare. «La mia specialità – spiega Patrick Balestra – è la programmazione. Per la grafica ho potuto contare sulla collaborazione di un ragazzo di Bologna, Fabiano Zaino, un grafico 3D professionista. Assieme abbiamo fondato un team di sviluppatori chiamato “Balza Games”. Il lavoro di creazione è stato breve ma intenso perché, abitando lontani, abbiamo potuto avere fitti scambi solo attraverso email e skype». Di recente la start-up è cresciuta e ora nel team lavorano cinque persone: tre si occupano della grafica e dei disegni, Patrick crea la meccanica dei programmi e un altro giovane mette a punto la musica e gli effetti sonori.
Fan sfegatato della mela, Patrick ha iniziato nel dicembre 2011, Mac alla mano, a studiare come nascono le applicazioni e i giochi per iPhone e iPad. «Non tutti i programmi sono facili da usare. Ve ne sono che richiedono la conoscenza del codice di programmazione. Per imparare ho seguito dei video-tutorial su Youtube, ho letto molta documentazione su internet. In seguito ho prodotto io stesso dei tutorial per la rete e così mi sono fatto conoscere ed è nata “Balza Games”». “Cluster” è scaricabile come App su tutti i dispositivi touch di Apple. Come sta andando? Il sogno di chi si cimenta in questo campo è quello di indovinare l’“Angry Birds” dei prossimi anni: arduo, ma sognare non costa nulla.
RED
