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TICINO / ITALIARicchi in Svizzera per scappare da Monti

10.12.11 - 18:44
Non si spostano più solo i capitali, ma anche le famiglie. Prima lo si faceva solo negli 'anni di piombo'
Foto Ti-Press
Ricchi in Svizzera per scappare da Monti
Non si spostano più solo i capitali, ma anche le famiglie. Prima lo si faceva solo negli 'anni di piombo'

LUGANO - Le pesanti manovre degli ultimi mesi dei governi italiani, prima quello Berlusconi ora quello Monti, stanno portando un certo numero di persone a trasferire capitali e famiglie in Svizzera. Se non è così sconvolgente portare, per un italiano, portare i propri risparmi nei sicuri caveau della Confederazione, la decisione di cambiare vita e spostarsi a Lugano, Zurigo o St. Moritz non è così scontata.

Lo scrive oggi "la Repubblica": chi ha discrete somme di denaro, e teme di vederle inesorabilmente assottigliare, viene in Svizzera. Spesso in Ticino, come ha confermato la presidente della federazione di fiduciari del Canton Ticino Cristina Maderni in un'intervista radiofonica: "Quelli che hanno grossi capitali, intere famiglie, stanno cercando di piazzare i propri beni in posti sicuri e in qualcosa che duri nel tempo".

Un fenomeno non inedito, ma che ha subito una brusca accelerazione dopo le manovre economiche che dovrebbero salvare i conti dell'Italia. Va detto che spesso chi lascia il Belpaese ha casa, se non la residenza, in Svizzera. Un fenomeno che ricorda in un certo senso quello che si verificava negli anni Settanta: le famiglie facoltose mandavano i propri figli negli esclusivi collegi elvetici per difenderli dalla violenza politica degli anni del terrorismo. E per tutelarsi da eventuali (dispendiosi) sequestri con relativi riscatti.

Qual è l'identikit del "fuggiasco" in Svizzera? "Il più delle volte si tratta di 40-50 enni, in prevalenza lavoratori autonomi e imprenditori", afferma Giancarlo Cervino, del Centre for International Fiscal Studies di Lugano. Fenomeno che sarebbe in corso da un anno e mezzo, sulla scia di una sempre più radicata percezione d'insicurezza economica e sociale.

La Svizzera viene quindi vista come una sorta di lido sicuro, se non di 'paradiso', dove restare per sempre o perlomeno attendere un miglioramento della situazione. Ma "Repubblica" ammonisce: non siamo un Paese a buon mercato. "I prezzi di vendita, al metro quadro, degli immobili di un certo livello, vanno dai 10 mila euro in su di Lugano e dell'Engadina, ai circa 40 mila di Zurigo, tanto da far temere l'esplosione di una bolla immobiliare. Va detto, poi, che in caso di definitivo deragliamento dell'Ue e della moneta unica, la Svizzera ne soffrirebbe, pesantemente, le conseguenze".

Rischi sì anche per la Svizzera, ma non paragonabili a quelli che corrono Grecia, Spagna e Italia. "La paura di un epilogo italiano alla greca, con manifestazioni di piazza e attentati anarchici, unito al timore di un default delle banche, è tale da indurre chi se lo può permettere ad andarsene", osserva Cervino che aggiunge: "Sicuramente in nessuna città svizzera metteranno mai una bomba davanti all'Agenzia delle Entrate, come è capitato a Roma".

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