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SVIZZERAPrimo Agosto, la Svizzera si interroga

01.08.12 - 19:02
La festa nazionale è stata all'insegna delle gite e delle colazioni in fattoria. Ma non solo. Il mondo politico si è interrogato su sovranità e crisi
Il tradizionale lancio della pietra (9 kg di peso) a Ginevra, sul Lago Lemano
Primo Agosto, la Svizzera si interroga
La festa nazionale è stata all'insegna delle gite e delle colazioni in fattoria. Ma non solo. Il mondo politico si è interrogato su sovranità e crisi

BERNA - Soluzioni per superare la crisi, relazioni con l'Unione europea e sovranità nazionale, senza dimenticare i Giochi olimpici. Sono questi i temi centrali affrontati nei tradizionali discorsi del Primo Agosto dai politici elvetici. Prima degli immancabili fuochi d'artificio, molti svizzeri hanno preso parte a brunch in fattoria o hanno visitato Palazzo federale approfittando delle porte aperte.

Nella sua allocuzione, la presidente della Confederazione Eveline Widmer-Schlumpf ha insistito sui pericoli della crisi dell'Eurozona. Se l'Europa cede, ha affermato, la Svizzera si troverà a dover lottare da sola. Per la consigliera federale PBD - intervenuta da Juf (GR) - la difficile situazione non deve essere ignorata, ma va affrontata, anche se il mondo è diventato imprevedibile, in particolare quello della finanza e dell'economia. La Svizzera possiede fondamenta sulle quali potrà costruire il proprio futuro: libertà, democrazia e pace, ha rilevato.

Da Middens (FR) e Locarno, il ministro dell'interno Alain Berset le ha fatto eco mettendo in guardia sulle pesanti ripercussioni che la situazione in Europa avrà sul nostro Paese. Al momento "stiamo molto bene - ha affermato - anche se a livello internazionale non siamo certo amati come Roger Federer". Per il consigliere federale socialista non possiamo tuttavia riposare sugli allori: il destino della Svizzera è legato a doppio filo a quello dell'Europa. È necessario dar prova di lungimiranza e pragmatismo, ha concluso.

L'Europa e le sue pressioni sulla Confederazione hanno caratterizzato il discorso del ministro della difesa Ueli Maurer, pronunciato in diverse località dei cantoni di Berna, San Gallo, Sciaffusa e Zurigo. "La Svizzera ha la volontà politica di mantenere la propria indipendenza o continuerà a cedere alle richieste degli altri?", si è chiesto il consigliere federale democentrista. Facendo riferimento alla storia del paese, Maurer si è augurato che la Svizzera non compia gli errori del passato, ma abbia cittadini coraggiosi pronti a impegnarsi per l'indipendenza e la libertà che caratterizzano il nostro Paese.

Per la consigliera federale PPD Doris Leuthard - intervenuta dallo Jungfraujoch (BE) - la Svizzera deve conservare lo spirito pionieristico e visionario che le ha permesso di costruire opere monumentali come la Jungfraubahn, di cui ricorre il centenario. Un progetto simile oggi sarebbe oggetto di procedure interminabili e di opposizioni, ha rilevato la ministra dell'ambiente, dell'energia e dei trasporti, prima di lodare le nuove trasversali alpine.

Impegno all'estero invece per Didier Burkhalter. Il consigliere federale PLR ha incontrato a Londra il ministro degli esteri britannico William Hague, con l'intento di dare nuovo slancio alle relazioni fra i due paesi. Intervenuto alla Casa svizzera, Burkhalter ha sottolineato le similitudini fra Confederazione e Regno Unito. Londra, come Berna, desidera "lavorare con Bruxelles", ha affermato.

Ha invece rinunciato a esprimersi il ministro dell'economia Johann Schneider-Ammann.

Di Svizzera di fronte all'Europa hanno parlato anche altri esponenti politici. Il presidente del Consiglio degli Stati, Hans Altherr (PLR), ha reso omaggio alla taglia ridotta del nostro Paese che "permette di osservare in maniera critica ciò che compiono i nostri vicini". Vicini ai quali non dobbiamo però sottometterci, hanno messo in guardia il consigliere nazionale UDC Christoph Blocher e il presidente dell'UDC Toni Brunner, che ha reso omaggio alla decisione di non adesione all'Ue del 1992.

Guardando alla crisi, il presidente del PS, Christian Levrat, ha auspicato maggiore coesione sociale e maggiore impegno "affinché i frutti del nostro lavoro vengano distribuiti equamente". Christoph Darbellay, presidente del PPD, ha preferito mettere l'accento sull'iniziativa del suo partito che chiede di eliminare gli svantaggi fiscali delle coppie sposate. Riprendendo il motto dei Giochi olimpici, "Più veloce, più in alto, più forte", il presidente del PLR Philipp Müller ha invece spronato la Svizzera a guardare avanti all'insegna di una politica liberale.

Non solo discorsi

La festa nazionale non è fatta di soli discorsi. Prima degli immancabili fuochi d'artificio sparati nei quattro angoli del paese, sono numerose le iniziative che hanno coinvolto i cittadini. Sul praticello del Grütli è stato l'anno dei bambini. Per la prima volta 27 di loro - in rappresentanza dei 26 cantoni più uno per il popolo Jenish - si sono ritrovati insieme alle loro famiglie per lanciare un messaggio di equità, tolleranza e integrazione.

La consolidata tradizione del brunch in fattoria ha riscosso un notevole successo, portando a tavola circa 200'000 persone, fra cui Eveline Widmer-Schlumpf e Ueli Maurer. Per questa ventesima edizione tutte le persone di 20 anni, o più precisamente della classe 1992, avevano la possibilità di invitare 20 amici in una fattoria di loro scelta.

Forte affluenza anche a Palazzo federale. Le porte aperte hanno portato circa 4'000 persone nelle due sale del parlamento. I visitatori sono stati accolti dai presidenti del Consiglio nazionale - Hansjörg Walter (UDC) - e degli Stati - Hans Altherr - ai quali hanno potuto porre domande, esprimere critiche o suggerimenti.

Ats

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