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TICINOFoletti: "Non ci sto a fare da capro espiatorio"

03.05.12 - 18:53
L'esponente leghista, che dovrebbe essere eletto alla presidenza del Gran Consiglio, non si ritira e spera che i partiti possano trovare un accordo
tipress
Foletti: "Non ci sto a fare da capro espiatorio"
L'esponente leghista, che dovrebbe essere eletto alla presidenza del Gran Consiglio, non si ritira e spera che i partiti possano trovare un accordo

LUGANO - "Non ci sto a fare da capro espiatorio nello scontro fra destra e sinistra, tra “buoni e cattivi”". E' categorico Michele Foletti, l'esponente della Lega dei Ticinesi al centro delle polemiche nelle ultime ore per la frase nei confronti di Giovanni Orelli apparsa sul Mattino della Domenica, e per la "chiara presa di posizione" richiesta dal PLRT sull'argomento.

"Non ritengo di dover chiedere scusa per qualche cosa che non è mai dipesa da me; non ci sto a veder messa in discussione la mia presidenza per questioni che non hanno nulla a che vedere con il mio operato" prosegue Foletti. "Occorre capire che in parlamento siedono persone che si impegnano, che sacrificano anche il loro tempo libero, che rinunciano a molto per cercare di trovare soluzioni ai problemi del Cantone. E se fuori dal Parlamento c'è gente che si comporta come gli hooligans durante una partita di calcio, questo non è una nostra colpa, tantomeno mia".

Foletti mette l'accento sul suo impegno. "Credo di aver dimostrato - anche nell'ultimo anno come presidente della CGF - di avere sempre avuto un grande rispetto delle Istituzioni, di essermi sempre comportato in maniera corretta e rispettosa con tutti i Gran Consiglieri. E anche con tutti i cittadini".

Non manca un accenno all'inasprirsi della tensione tra le parti, specialmente da quanto circonda i partiti più che dai movimenti in sé. "Oggi, a causa degli estremismi extraparlamentari (da tutte le parti si tirano botte e legnate, destra e sinistra, nessuno escluso) io devo chiedere scusa per cose che non ho né fatto né istigato e con le quali non c’entro assolutamente nulla". I tirati in ballo sono Il Mattino della domenica, e il suo direttore Boris Bignasca, ma anche la rivista socialista Confronti per il suo veemente attacco verso il leader della Lega.

Foletti prende poi le distanze dallo scritto di Boris Bignasca: "Mi spiace per ciò che è stato scritto sul Mattino a proposito del Prof. Orelli e l'ho privatamente scritto alla collega Chiara, aggiungendo anche che ho grande stima per l’ex collega di Parlamento. Quella del Mattino è stata una frase fuori contesto, fuori luogo e di cattivo gusto che aveva poco a che fare con la satira e me ne distanzio, umanamente e
politicamente".

Il deputato leghista non riesce a nascondere la sua grande delusione: "Fino a pochi giorni fa ero un futuro presidente accettato e voluto dalla stragrande maggioranza del Parlamento per il mio impegno, la mia correttezza e il mio rispetto delle istituzioni; oggi sono diventato una persona che non meriterebbe il voto. Il rispetto della libertà individuale e della responsabilità della persona è venuto meno
anche in quei gruppi politici che in questi principi affondano le loro radici storiche. Purtroppo il valore della persona è stato sacrificato alle scaramucce partitiche. Non è politica di bassa lega, è la negazione dei valori della nostra società, della società in cui credo e del Paese che vorrei".

I cittadini di questo Cantone, prosegue Foletti, non si meritano un mezzo Presidente eletto da mezzo Parlamento. "Non nascondo di avere avuto l’intenzione di dare le dimissioni dalla carica di vice presidente, così da non essere automaticamente candidato a Primo Cittadino di questo Cantone; poi le attestazioni di stima e l’esortazione a tenere duro, provenienti da comuni cittadini e da colleghi che reputo intelligenti di quasi tutti i gruppi politici mi hanno convinto a ritornare sui miei passi. Non ho nulla da rimproverarmi e spero che i gruppi parlamentari trovino un accordo perché il futuro Presidente possa rappresentare davvero tutti i ticinesi per il prossimo anno di legislatura".

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