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TICINOSan Gottardo, "pedaggio nel tunnel ma anche nessun risanamento"

27.03.12 - 16:09
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San Gottardo, "pedaggio nel tunnel ma anche nessun risanamento"

BELLINZONA - Nell’ambito di un incontro fra la Commissione federale dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati (CTT-S) e i rappresentanti del Governo ticinese e dei Cantoni Uri, Grigioni e Vallese, si sono discusse oggi a Berna le due varianti per il risanamento della galleria autostradale del San Gottardo: la realizzazione di un secondo tubo senza aumento di capacità e la chiusura totale con gestione del traffico tramite navette provvisorie.

In particolare il Consiglio di Stato ticinese ha presentato una tabella di confronto fra le due soluzioni, basata sui rapporti pubblicati dalle autorità federali negli ultimi mesi, ribadendo nel contempo di privilegiare la soluzione che prevede la realizzazione del secondo tubo (tabella che trovate in allegato sotto).

Per il Governo ticinese questa soluzione è la più semplice e sicura per la gestione della totalità del traffico durante i lavori di risanamento. Inoltre la separazione dei due sensi di marcia - possibile con il secondo tubo - aumenterebbe notevolmente la sicurezza e permetterebbe di avere una corsia di emergenza nelle due direzioni.

L’alternativa della gestione provvisoria del traffico tramite apposite navette, a mente del Consiglio di Stato, presenta invece non poche controindicazioni. In particolare genererebbe notevoli costi a fondo perso, alti rischi operativi e non permetterebbe di assorbire la totalità dei transiti. Sono inoltre da prendere in considerazione il notevole impatto che avrebbero i previsti terminali per il traffico pesante a Biasca e Rynächt, strutture che già suscitano una viva opposizione locale e regionale.

Per il Consiglio di Stato - qualora si optasse per il secondo tubo - occorre garantire che lo stesso non porti ad un aumento del traffico. A questo fine sarà necessario adottare misure di salvaguardia tecniche, quali ad esempio la restrizione del traffico a una corsia all’entrata e all’uscita del tunnel, ma anche politiche: in particolare attraverso negoziati con l’UE per un contingentamento del traffico di transito ai livelli attuali e la partecipazione ai costi di costruzione del secondo tubo (ad esempio attraverso l’introduzione di un pedaggio supplementare e temporaneo per il traffico pesante). Da ultimo per il Consiglio di Stato, la possibilità di non risanare il vecchio tunnel non va a priori scartata.
 

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