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ITALIAVolontari che lavorano gratis: arriva il supermercato autogestito

05.10.17 - 13:30
Sull'esempio del celebre Food Coop "Park Slope" di New York, a Bologna "Camilla" funzionerà grazie all'impegno dei soci, condizione indispensabile per farci la spesa
Volontari che lavorano gratis: arriva il supermercato autogestito
Sull'esempio del celebre Food Coop "Park Slope" di New York, a Bologna "Camilla" funzionerà grazie all'impegno dei soci, condizione indispensabile per farci la spesa

BOLOGNA - Andare al supermarket per la spesa e, al posto di pagare con i soldi, fermarsi a lavorare qualche ora, come commessa alla cassa, magazziniere, addetto agli scaffali. A New York succede dal 1973; in Francia da un anno; a Bruxelles da una settimana e in Italia sta per arrivare. A Bologna è infatti ormai prossima l'apertura del primo "Food Coop": il supermercato partecipativo che funziona grazie al volontariato dei suoi soci. 

Tre, quattro ore al mese almeno ciascuno, condizione necessaria e sufficiente per entrare a comprare in un negozio che così abbatte le sue spese di gestione e può permettersi prezzi competitivi. A quarant'anni e passa dalla nascita, negli Usa, "Park Slope" oggi ha 17mila affiliati che svolgono i tre quarti del lavoro, si riuniscono in assemblea ogni mese e mettono al voto ogni iniziativa. In Francia si è cominciato invece solo nel 2016, ma nel frattempo i punti vendita sono diventati una trentina.

Un'idea di chiaro successo che ora aspira a estendersi nel mondo, grazie anche a un documentario che vuole presentarla al grande pubblico. La pellicola è girata da Tom Boothe, statunitense espatriato a Parigi cui si deve la creazione di La Louve, 3mila soci e 1500 metri quadri, e l'importazione in Europa di un'iniziativa americana. Nelle sale italiane arriverà a metà novembre, prima dell'inaugurazione di "Camilla", che aprirà invece agli inizi del prossimo anno grazie all'interesse dei gruppi di acquisto solidale e dei produttori agricoli indipendenti.

«Qui prevedere che i soci di una cooperativa di consumo mettano a disposizione una quota di tempo, che facciano cose che sembrano lavoro ma non lo sono, non è semplicissimo, però un modo per farlo lo stiamo trovando - ha dichiarato al quotidiano La Repubblica Giovanni Notarangelo, uno dei promotori - Per ora abbiamo 150 sottoscrittori, ma il primo incontro pubblico c'è stato solo pochi giorni fa. L'interesse è alto, da parte dei produttori come dei consumatori».

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