BELLINZONA - «La Città deve difendere seriamente e con determinazione l’occupazione e le prospettive produttive delle Officine FFS di Bellinzona». È quanto chiede l’interrogazione inoltrata da Angelica Lepori Sergi e Monica Soldini (MPS-POP-Indipendenti) al Municipio di Bellinzona
In data 17 novembre 2013 la città di Bellinzona (congiuntamente all’Associazione Giù le Mani dall’Officina, alle organizzazioni sindacali, Canton Ticino, all’Ente Regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli, all’Ente per lo sviluppo Mendrisiotto e Basso Ceresio e alla Supsi) ha sottoscritto con le FFS una convenzione per la costituzione del Centro di competenza in materia di mobilità sostenibile e ferroviaria presso le Officine FFS di Bellinzona.
Come recentemente ricordato dal Consiglio di Stato in un suo messaggio lo scopo di questo Centro di competenza era la salvaguardia quantitativa e qualitativa delle attività svolte presso le Officine FFS .
A questo proposito le FFS nella citata convenzione avevano assunto diversi impegni che nell’interrogazione viene riportata integralmente:
“Le FFS assicureranno alle Officine FFS di Bellinzona volumi analoghi a quelli attuali per i prossimi anni e si impegnano all'attuazione di una strategia chiara per la stabilizzazione e per un suo sviluppo sostenibile anche a medio - lungo termine. Le FFS provvederanno ai necessari adeguamenti dell'organizzazione delle Officine FFS di Bellinzona con lo scopo di assicurare a quest'ultime un'attività di successo sul mercato anche a lungo termine. Dai progetti del CdC dovrebbero scaturire ulteriori impulsi per le Officine per il periodo dopo il 2016. Le FFS si impegnano, analogamente agli altri partner del CdC, a trasmettere al CdC progetti in questo senso. Le FFS sono coscienti dei cambiamenti necessari alle Officine di Bellinzona per potersi sviluppare tramite gli impulsi dati dal CdC e a tale scopo si impegnano ad adeguare la struttura organizzativa e infrastrutturale nonché ad aumentare l'autonomia organizzativa, operativa e finanziaria delle Officine di Bellinzona. Nella fase di awiamento del CdC, le FFS mettono a disposizione gratuitamente nell'area occupata dalle Officine di Bellinzona, gli spazi necessari per il CdC, senza che questo vada a discapito delle attività produttive e dei volumi occupazionali.”
Le FFS, si legge sempre nel testo dell’interrogazione, si erano inoltre impegnate a sostenere finanziariamente le attività di ricerca e formazione del CdC.
«Nulla di tutto ciò è stato realizzato dalle FFS» denunciano i due consiglieri comunali. «Al CdC le FFS non hanno portato nessun progetto e la struttura organizzativa e finanziaria dell’Officina è stata ancora di più centralizzata. I volumi di lavoro sono diminuiti da 450'000 a 340'000 ore (dati 2016). Alcune indiscrezioni prospettano per il 2026 un numero di occupati di poco superiore alle cento unità. Lo stesso Consiglio di Stato ha dovuto ammettere che le FFS non hanno rispettato gli accordi sottoscritti. Si tratta di una situazione estremamente critica che la Città di Bellinzona e le sue rappresentanze istituzionali non possono e non devono accettare».
Pertanto Lepori Sergi e Soldini chiedono al Municipio: