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ITALIAI visti temporanei ai migranti sono «un'ipotesi affidabile»

16.07.17 - 21:13
Secondo Manconi «non è una minaccia all'Europa, ma uno strumento di persuasione»
Keystone
I visti temporanei ai migranti sono «un'ipotesi affidabile»
Secondo Manconi «non è una minaccia all'Europa, ma uno strumento di persuasione»

ROMA - Si profila l'ipotesi di visti temporanei per attenuare la pressione dei migranti sull'Italia e consentire a un gran numero di profughi di transitare in altri Paesi europei. L'idea è circolata ieri sul Times: il quotidiano britannico, dopo un colloquio con il vice ministro degli Esteri Mario Giro e il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani, annunciava il piano come «l'opzione nucleare» del governo italiano per la crisi migranti. Il giornale faceva anche una cifra: il rilascio di 200'000 visti.

Oggi sono proprio Giro e Manconi a rilanciare. «È un'ipotesi affidabile di cui ho parlato una settimana fa col ministro Minniti il quale mi ha detto che verrà esaminata», ha dichiarato il senatore Pd. L'idea poggia sulla "direttiva 55 del 2001" e ha un «precedente nel governo Berlusconi-Maroni che nel 2011 concesse a migliaia di sfollati tunisini sbarcati in Italia la possibilità di disporre di questo permesso di protezione umanitaria».

Secondo Manconi sarebbe meglio seguire questa strada piuttosto che «una velleitaria e illegale azione come il blocco dei porti». Ma l'Europa potrebbe leggerla come una minaccia? «Non è una minaccia», ha risposto, ma «uno strumento di persuasione». Parole, queste ultime, che si saldano con quelle del vice ministro Giro, che ha sottolineato come «in Europa non servono atti di forza, urlare o battere i pugni, ma un duro negoziato. Al momento non abbiamo un forte potere negoziale, ma dobbiamo trovare alleati. Con buona pace di chi invoca atti di forza, non spiegando come si possa fare, se non al costo di vite umane, lo dicano chiaramente». «Agli italiani - ha aggiunto - chiediamo pazienza e calma». Sul tema intervengono anche i Radicali, sostenendo un'idea che «suggerimmo per primi» sostiene il segretario Riccardo Magi, che chiede al governo di «valutarla seriamente per responsabilizzare gli Stati Ue».

Chi l'ha sperimentata concretamente in passato, come Roberto Maroni, oggi governatore lombardo, allora ministro dell'Interno, ritiene che il sistema potrebbe funzionare ancora, ma ha seri dubbi. Due le condizioni imprescindibili: «La dichiarazione dello stato di emergenza che, come visto, il governo non vuole fare". E che tutti i soggetti che beneficiano di un permesso di soggiorno provvisorio siano stati identificati, perché ciò consentiva agli altri Paesi di "poter fare le verifiche se li avessero intercettati. Ma siccome la maggior parte di quelli che arrivano oggi non sono identificati, ma vengono semplicemente sparsi per il territorio e poi si vedrà, la vedo dura».

Sull'emergenza migranti è intervenuta anche la cancelliera Angela Merkel, che si è detta contraria all'introduzione di un tetto limite dei migranti in Germania. «Il tetto limite non lo accetteremo», ha dichiarato. «Abbiamo punti in comune con la Csu nel voler ridurre i profughi e combattere le cause della fuga dei migranti. Ma senza un tetto limite», ha aggiunto a proposito degli attriti sull'argomento con gli alleati bavaresi.

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