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ATTUALITÀ SETTIMANALEI movimenti del prezzo del petrolio pesano sui mercati globali

26.06.17 - 16:21
EFG Asset Management
Keystone
I movimenti del prezzo del petrolio pesano sui mercati globali
EFG Asset Management

L’azionario statunitense è riuscito ad avanzare durante la settimana, grazie alla forza dei finanziari, farmaceutici e tecnologici, che in qualche modo hanno compensato il crollo del settore energetico. Ottimo inizio di settimana per i finanziari dopo il commento del Presidente della Federal Reserve di New York, William Dudley, che l’inflazione negli Stati Uniti dovrebbe crescere di pari passo con i salari man mano che il mercato del lavoro continua a rafforzarsi. Nella giornata di venerdì gli investitori hanno esaminato anche altre dichiarazioni di diversi esponenti della Federal Reserve in cerca di indizi sui futuri rialzi dei tassi. Osservato speciale dell’ottava è stato il petrolio: il comparto energetico ha trascinato gli indici al ribasso a causa dei minimi degli ultimi dieci mesi segnati dall’oro nero.

Settimana particolarmente positiva per il biotech, con l’indice Nasdaq Biotechnology a guadagnare oltre il 9% grazie alla notizia che l’amministrazione Trump starebbe mettendo a punto un ordine presidenziale più indulgente e favorevole nei confronti delle società farmaceutiche. Una spinta al comparto sanitario è giunta anche dalla bozza di legge per rimpiazzare Obamacare presentata dai Repubblicani al Senato americano: il piano azzera l'espansione del programma Medicaid in maniera più graduale rispetto alla precedente versione della Camera, prevedendo però tagli più drastici.

Le borse europee hanno iniziato la settimana con il piede giusto a seguito della vittoria schiacciante del partito di Macron nelle elezioni parlamentari francesi, ma poi la maggior parte degli indici hanno chiuso in ribasso. A fare eccezione sono stati l’SMI elvetico, che ha guadagnato lo 0,8%, e l’ASE greco, il quale è risultato il migliore dell’ottava con un +1,8%.

David Davis, il Segretario per la Brexit dell’esecutivo britannico, ha detto che il primo giorno di negoziati sull’uscita del Regno Unito dalla UE ha registrato un “avvio incoraggiante”, anche se apparentemente Londra ha già fatto una prima concessione sulla tabella di marcia. A dominare il programma biennale di Theresa May, illustrato dal tradizionale Discorso della Regina, è stata la Brexit, tema al centro di otto importanti disegni di legge. Frattanto, politiche care ai Conservatori quali il rilancio delle scuole di grammatica e la riduzione dei sussidi ai pensionati non hanno trovato spazio. Martedì la sterlina ha segnato i minimi dell’ultima settimana nei confronti del biglietto verde, cedendo fino allo 0,5% per raggiungere quota 1,27 dollari, quando il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, ha spiegato che ora non è il momento di procedere al rialzo dei tassi, date le scarse pressioni inflazionistiche sull’economia britannica.

L'indice giapponese Nikkei ha guadagnato circa l’1% nel corso della settimana, mentre il dollaro martedì ha toccato quota 111,8 yen, il punto più alto da tre settimane a questa parte, per via del consolidamento delle attese che la Fed continuerà ad aumentare i tassi. Reazione contrastata da parte delle piazze finanziarie asiatiche all’ammissione di alcune azioni cinesi di classe “A” all’indice MSCI Emerging Markets. Dopo il fallimento dei precedenti tre tentativi da parte di Pechino, questa volta la loro inclusione era ampiamente attesa dagli investitori. Anche l’Argentina auspicava di vedere i propri titoli azionari inclusi nel paniere degli emergenti, ma la sua richiesta è stata respinta e per il momento il Paese rimane un mercato di frontiera. Ciò ha provocato un cedimento dell’indice Merval, in calo di quasi il 5%, nonché del peso, il quale mercoledì ha raggiunto un minimo storico di 16,47 nei confronti del dollaro statunitense.

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