Moriremo più tardi e faremo sesso virtuale. Il lavoro, però, sarà ancora più incerto
ZURIGO - Come vivranno gli svizzeri fra 30 anni? È quanto si chiedeva la rivista Blick der Frau nel lontano 1987 lasciando rispondere l’ex professore del Politecnico di Zurigo Jean-François Bergier. Come riportato da 20 Minuten e tio.ch, alcune di quelle previsioni hanno passato il test del tempo. Altre - come quelle sul numero di auto o l’impiego delle energie rinnovabili - si sono rivelate troppo ottimistiche. Il futurologo Gerd Leonhard e Dirk Helbing del Poli di Zurigo ci fanno una nuova previsione per il 2047.
«Le persone compreranno robot sessuali»
Secondo Gerd Leonhard il bisogno di esperienze di condivisione aumenterà e molti lo soddisferanno nel mondo virtuale: «Al posto di portare avanti una relazione le persone acquisteranno dei robot sessuali», afferma. La tecnologia metterà insomma a disposizione delle esperienze sociali. I mondi virtuali saranno così avanzati che si potrà vivere nel vero senso della parola al loro interno. Non tutti, però, vorranno conoscere il proprio partner su Tinder anziché in un bar. Se queste cose diventassero normali si perderebbe infatti anche il mistero e l’umanità: «La tecnologia può essere perversione», mette in guardia Leonhard.
«Molti più senza lavoro»
La tecnologia sostituirà i lavori di routine, assicura Leonhard. «La disoccupazione aumenterà in maniera drammatica», prevede. Un reddito di base, aggiunge, diventerà inevitabile. Il 70% dei lavori che esisteranno fra 10 anni, del resto, sono ancora ignoti, spiega. Dirk Helbing illustra come l’attuale catena di distribuzione sarà sostituita da un’economia circolare in cui le risorse saranno riutilizzate. I robot produrranno ciò di cui abbiamo bisogno per vivere. L’automatizzazione sconvolgerà il mercato del lavoro. Il sistema potrebbe collassare insieme alla non ancora superata crisi finanziaria ed economica ed essere reinventato senza badare alle regole del passato.
«Avremo molto più tempo libero»
«In futuro lavoreremo un terzo del tempo che lavoriamo oggi», assicura Gerd Leonhard. Ciò ridurrà i problemi legati per esempio alla cura della prole perché la gente avrà molto più tempo a disposizione per questo. Le famiglie saranno più piccole e più importanti proprio perché si avrà più tempo.
«Profughi e terrorismo»
La mancanza di risorse in altre regioni del mondo porterà a guerre, immigrazione di massa e terrorismo, spiega Helbing. «Mentre nel passato riuscivamo a tenere lontani questi problemi, a quel punto si faranno più impellenti», prevede. Problemi che avremo in parte contribuito a causare e per i quali dovremo trovare una soluzione, con tutte le questioni etiche che ciò porta con sé.
«I miei nipoti avranno 100 anni»
«I figli dei miei figli arriveranno in media ai 100 anni», valuta Gerd Leonhard. Anche per questo in futuro si dovrà separare sempre di più il lavoro dal reddito. Nel suo scenario di riferimento la Confederazione prevede che in Svizzera ci siano 10,2 milioni di abitanti nel 2045. Nella più estrema delle ipotesi se ne calcolano oltre 11 milioni. È sicuro, quindi, che in cima alla piramide dell’età ci saranno più persone perché vi entrerà la generazione del baby boom. Non è chiaro, tuttavia, se si registreranno più nascite.