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Parlando delle difficoltà nel far fronte alla vita sotto i riflettori, la popstar si paragona alla cantante britannica, tragicamente scomparsa nel 2011
LOS ANGELES - Riuscire a far fronte ad una vita costantemente sotto i riflettori è un compito arduo per Justin Bieber, che, nel corso di un'intervista rilasciata al magazine NME, si è paragonato ad Amy Winehouse, la fragile cantante inglese, tragicamente scomparsa nel 2011 all'età di 27 anni.
"Capita di sentirsi soli, quando si sta lontani da casa per tanto tempo - ha dichiarato Bieber - La gente dall'esterno vede solamente l'aspetto glamour, i soldi e la notorietà, ma non conoscono l'altro lato della medaglia. Questa vita può lacertarti dentro."
"Mi sento isolato. Quando sono da solo nella mia camera d'hotel e i paparazzi e i fan che mi seguono dappertutto. Non è facile. Quando non puoi andare dove vuoi o fare le cose che ti piacciono, è deprimente. Non lo auguro a nessuno".
La popstar continua: "L'altra volta ho visto in aereo il documentario su Amy Winehouse e avevo le lacrime agli occhi. La gente trovava divertente prendersi gioco di lei, continuando a pressarla fino a quando lei non ne ha potuto più. Stanno tentando di fare la stessa cosa con me. Io voglio che la gente sappia che sono un essere umano anche io. Per me è dura venirne a capo in questi giorni. E credo che ci siano molte persone nella mia stessa condizione".
Justin, con alle spalle vari problemi giudiziari, trova estremamente difficile riuscire a liberarsi dell'etichetta di 'bad-boy', addossatagli per alcuni errori del passato. "Si è creato un ritratto che ha creato un marchio 'Justin Bieber' - ha dichiarato la popstar 21enne - all'inizio tutti erano dalla mia parte, mi ritenevano una grande popstar, vantavano il mio stile e i miei capelli e la mia immagine. Poi quando sono successe alcune cose, tutti mi hanno voltato le spalle."
