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CANTONECommissione della gestione, il PS abbandona l'aula

02.12.14 - 12:59
Motivo della protesta: la decisione di rinviare l’iniziativa popolare contro il dumping salariale
Foto Archivio Ti-Press
Commissione della gestione, il PS abbandona l'aula
Motivo della protesta: la decisione di rinviare l’iniziativa popolare contro il dumping salariale

BELLINZONA - Clamoroso gesto degli esponenti socialisti durante la seduta di questa mattina della Commissione della gestione e delle finanze del Parlamento ticinese: i commissari socialisti hanno abbandonato la riunione "per protesta contro l’indecente decisione di rinviare alle calende greche l’iniziativa popolare contro il dumping salariale".

"Dopo oltre tre anni" scrive il PS in un comunicato stampa "la maggioranza della commissione della gestione e delle finanze composta da PLR e PPD con l’aiuto della Lega continua a fare melina sull’iniziativa popolare contro il dumping salariale".

Il Partito socialista si riferisce all'iniziativa popolare "Basta con il dumping salariale in Ticino", depositata nell'autunno 2011 con 7'570 firme valide e giudicata ricevibile dal Parlamento il 17 febbraio di quest'anno.

"Ebbene, dopo mesi e mesi di discussione in Commissione, con la garanzia da parte dei gruppi che questo importante tema sarebbe andato in aula a dicembre anche per rispetto dei cittadini che l’hanno sottoscritto (i termini per la trattazione dell’iniziativa sono ampiamente scaduti), la maggioranza della Commissione non ha trovato di meglio oggi che rinviare ancora una volta la firma sui rapporti presenti sul suo tavolo, adducendo motivi di ordine tecnico e procedurale. In realtà, come si è ben capito, l’obiettivo è quello di rinviare la discussione a dopo le elezioni di aprile per timore di conseguenze elettorali".

Le motivazioni addotte - secondo il PS - "dimostrano la scarsissima, se non nulla, serietà nell’affrontare un tema importante come quello del dumping salariale che affligge il Ticino più di tutti gli altri Cantoni svizzeri, anche per una gestione disonesta del frontalierato. Una lettera del Consiglio di Stato giunta oggi sui banchi della Commissione è servita da pretesto, ma la scusa non regge in quanto il Consiglio di Stato conferma solo quanto già esposto nelle sue lettere precedenti del 3 luglio, 14 ottobre e 18 novembre".

Il Gruppo socialista ritiene inaccettabile l’atteggiamento della maggioranza commissionale "che prende in giro non solo chi ha firmato l’iniziativa, ma soprattutto tutti i lavoratori ticinesi per il quali il rischio dumping è dietro l’angolo".

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