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SVIZZERALo "tsunami lacustre" che devastò Ginevra, nel 563

29.10.12 - 10:38
Un'enorme frana precipitò nel Lemano e sollevò onde alte anche 13 metri
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Lo "tsunami lacustre" che devastò Ginevra, nel 563
Un'enorme frana precipitò nel Lemano e sollevò onde alte anche 13 metri

GINEVRA - Malgrado Ginevra si trovi a 380 km dal mare, nel 563 venne devastata da uno tsunami lacustre, che con onde alte fino a 13 metri colpì la città sul lago Lemano. Il tutto innescato da una grande frana precipitata in acqua. È quanto hanno accertato ricercatori dell'Università di Ginevra in uno studio pubblicato sulla rivista "Nature Geoscience" e relativo al cosiddetto "evento Taurendunum".

Gli tsunami, spesso associati a sismi importanti, sono particolarmente temuti sulle coste marittime, dopo il dramma che ha colpito l'Indonesia nel 2004 o il Giappone nel 2011. Un team dell'Università di Ginevra ha però evidenziato che anche regioni prive di mare, senza rischi maggiori di terremoti, non sono al riparo da eventi di tale portata. Così nell'anno 563, un'ondata gigante devastò le rive del lago Lemano, il maggiore specchio d'acqua naturale dell'Europa dell'Ovest. Un evento noto agli esperti come la "catastrofe del Taurendunum".

 

Enorme frana in Vallese - Due racconti storici descrivono questo devastante tsunami, generato da un'enorme frana staccatasi da una montagna vallesana, a oltre 70 km da Ginevra, laddove il Rodano si getta nel lago Lemano. L'onda che ne seguì inondò la riva, travolse villaggi, animali e persone, distrusse il ponte cittadino e penetrò nel centro abitato, provocando diversi morti.

 

I ricercatori dell'Università di Ginevra, specializzati in limnogeologia (studio dei sedimenti lacustri), sotto la direzione di Katrina Kremer, ha condotto lo studio nelle profondità del lago Lemano.

 

Onda alta 13 metri - La sequenza esatta degli avvenimenti che collegano la frana del monte Taurendunum e lo tsunami del lago resta incerta: gli studiosi avanzano l'ipotesi che l'impatto dell'enorme scoscendimento sui sedimenti mobili destabilizzò i terreni situati nella zona in cui il Rodano si getta nel Lemano, che poi crollarono provocando uno tsunami in superficie.

 

Simulazioni al computer hanno mostrato che in seguito a un tale cedimento, un'onda alta 13 metri fu osservata soltanto 15 minuti dopo a Losanna e un'altra di 8 metri 70 minuti dopo a Ginevra.

 

Una ricostruzione storica effettuata da due contemporanei della catastrofe, Gregorio da Tours e Mario da Avenches, conferma che un'onda di 8 metri sarebbe passata proprio al di sopra dei muri della città, distruggendo ponte e mulini. Secondo i ricercatori, questo avvenimento potrebbe anche riprodursi.

 

Ginevra particolarmente vulnerabile - Oggi, le rive del lago Lemano sono popolate da oltre un milione di persone, di cui 200'000 soltanto a Ginevra. I ricercatori sottolineano che la città di Calvino è particolarmente vulnerabile, sia per la sua debole altezza rispetto al livello del lago sia per la sua ubicazione all'estremità dello specchio d'acqua a forma di imbuto, una configurazione che amplifica enormemente l'altezza delle onde.

 

Ats Afp

 

 

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